Il leader del movimento palestinese Hamas, Ismaïl Haniyeh, domenica ha accusato Israele di sabotare gli sforzi di mediazione per una tregua a Gaza associata al rilascio degli ostaggi detenuti nel territorio palestinese. Haniyeh ha affermato in una dichiarazione che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu vuole “inventare continue giustificazioni per la continuazione dell’aggressione, l’estensione […] del conflitto e il sabotaggio degli sforzi compiuti dai vari mediatori e dalle parti”.
I rappresentanti dei mediatori – Qatar, Egitto, Stati Uniti sono al Cairo, dove una delegazione di Hamas si è recata per nuove discussioni sulla tregua tenutasi sabato e domenica.
L’offerta dei mediatori, presentata ad Hamas alla fine di aprile, prevede una tregua temporanea associata al rilascio dei prigionieri palestinesi detenuti da Israele in cambio di quello degli ostaggi rapiti durante l’attacco di Hamas del 7 ottobre, che ha scatenato la guerra.
Ma poche ore prima della ripresa dei negoziati domenica al Cairo, un funzionario di Hamas ha affermato che il suo movimento “non accetterà in nessun caso un accordo che non preveda esplicitamente la fine della guerra”.
Israele “non può accettare” la richiesta di Hamas
Hamas ha affrontato i colloqui con “serietà e positività”, ma ha messo in dubbio “il significato di un accordo se il cessate il fuoco non è il primo risultato”, ha spiegato Haniyeh, con sede a Doha. Ha aggiunto che Hamas “rimane desideroso di raggiungere un accordo globale…
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