Il ministero della Sanità della Striscia di Gaza ha condannato la morte per tortura di un chirurgo palestinese durante la sua detenzione in un carcere israeliano, chiedendo un’indagine urgente sull’ultimo crimine del regime occupante.
Il Ministero ha presentato ricorso in un comunicato pubblicato su
“La tortura e l’assassinio” del dottor Barash sono stati l’ultimo esempio della “continua violazione da parte di Israele delle convenzioni internazionali nei rapporti con il settore sanitario e il personale medico durante la sua aggressione contro Gaza”, ha affermato il ministero.
Ha inoltre invitato le organizzazioni internazionali ad avviare un’indagine immediata e urgente sui crimini di Israele.
Il ministero ha aggiunto che 491 operatori sanitari sono stati uccisi a Gaza da quando la guerra di Israele contro l’enclave assediata è iniziata quasi sette mesi fa.
Bursh, primario di ortopedia dell’ospedale al-Shifa, la più grande struttura medica di Gaza, era stato arrestato dalle forze israeliane con un gruppo di altri medici lo scorso dicembre presso l’ospedale al-Awda vicino al campo profughi di Jabalia, nel nord di Gaza.
Bursh è morto il 19 aprile. Non sono stati forniti dettagli sulla causa della morte e le autorità carcerarie hanno detto che sull’incidente erano in corso indagini.
Il Comitato per gli Affari dei Prigionieri Palestinesi e il Club dei Prigionieri Palestinesi hanno affermato che il chirurgo palestinese di 50 anni è morto in quello che è stato definito “assassinio deliberato” e che “il suo corpo è ancora trattenuto” dal regime israeliano.
Israele ha intrapreso la sua brutale guerra contro Gaza assediata il 7 ottobre, dopo che il gruppo di resistenza palestinese Hamas ha effettuato un’operazione storica contro l’entità occupante come rappresaglia per le sue intensificate atrocità contro il popolo palestinese.
L’aggressione israeliana ha finora ucciso almeno 34.622 palestinesi, la maggior parte dei quali donne e bambini, e ne ha feriti oltre 77.867.
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