Buone notizie, i prezzi della Volvo EX30 non dovrebbero aumentare grazie a questa decisione intelligente

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Volvo, a causa della sua affiliazione con la cinese Geely, produce il suo piccolo SUV elettrico, l’EX30, in Cina. Di conseguenza, le auto destinate al mercato europeo dovrebbero essere tassate nelle prossime settimane, ma Volvo ha deciso di delocalizzare la produzione. Buone notizie per il prezzo finale e, per estensione, per i consumatori.

Volvo EX30 // Fonte: Volvo

Come sicuramente saprete, l’Europa ha deciso di mettere un grosso freno alle auto elettriche prodotte in Cina.

Se la maggior parte di essi proviene dall’obiettivo numero uno dell’Europa, vale a dire i produttori cinesi, ci sono anche alcuni danni collaterali come BMW, Mini e Cupra, o anche Tesla e il suo Model 3 e Volvo e il suo EX30.

Un bestseller di prossima produzione in Europa

Ma da allora il produttore svedese ha “trovato” la soluzione la produzione del suo piccolo SUV elettrico EX30 sarà trasferita in Europae più precisamente all’interno dello stabilimento di Ghent, in Belgio, come precisato nel comunicato.

Continuano gli investimenti nello stabilimento di Ghent, migliorandolo per iniziare a produrre l’EX30 dall’inizio del 2025.

Questa è una buona notizia, soprattutto perché la Volvo EX30, nonostante alcuni bug al momento del lancio, è stata un successo a dir poco spettacolare, con non meno di 100.000 modelli prodotti nell’arco di dieci mesi.

Volvo EX30 // Fonte: Volvo

In meno di un anno, l’EX30 è diventato il quarto modello più venduto della gamma Volvotutti i tipi di motori combinati. In Europa, si posiziona addirittura come la seconda scelta per gli “automobilisti elettrici”proprio dietro l’essenziale Tesla Model Y.

L’aumento dei dazi doganali, una minaccia più che palpabile

Sono finiti i tempi in cui i produttori cinesi potevano inondare l’Europa con auto elettriche a prezzi imbattibili. I nuovi dazi doganali variano dal 17,4% al 37,6% a seconda del produttore e si aggiungono al 10% già esistente..

BYD, il leader elettrico cinese, deve far fronte a un’imposta del 17,4%. Geely, proprietaria di Volvo, Polestar, Lynk & Co oltre che Lotus e Zeekr, dovrà pagare un ulteriore 19,9% di dazi. Per quanto riguarda SAIC, società madre di MG e Maxus, doccia fredda con il 37,6% di tasse. Hanno ricevuto la sanzione peggiore perché non hanno collaborato alle indagini della Commissione europea.

Volvo EX30 // Fonte: Jean-Baptiste Passieux – Frandroid

Parliamo anche di start-up cinesi che vendono veicoli elettrici, come Nio, Leapmotor, Aiways, Seres e perfino Xpeng. Così come Tesla, i modelli in uscita dalla fabbrica di Shanghai. Altri gruppi come Great Wall Motor (Ora), Chery o anche Dongfeng (Dongfeng e Voyah), JAC (JAC e DR) sono menzionati nel documento.

Questi marchi e aziende, dato che hanno collaborato all’inchiesta, saranno soggetti a un’imposta del 20,8%. Tesla sta facendo del suo meglio, poiché alla fine il produttore ha beneficiato di pochi sussidi rispetto ai marchi locali per il suo stabilimento a Shanghai. Per Tesla la tassa è “solo” del 9%.

In generale è una buona notizia per l’industria europea che l’arrivo della produzione dell’EX30 nel Vecchio Continente, soprattutto perché l’industria automobilistica belga ha recentemente subito un duro colpo con le scarse vendite dell’Audi Q8 e-tron che potrebbe portare alla chiusura dello stabilimento del produttore situato a Bruxelles.


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