Ginevra: i diritti dei pazienti a passo di lumaca

Più di mille giorni di attesa per una decisione. A Ginevra, il controllo amministrativo delle professioni mediche soffre di scandalosi ritardi nel trattamento delle pratiche. Richiesto sul punto dal consigliere di Stato Pierre Maudet, la Corte dei conti ha fatto un’osservazione imbarazzante.

Non stiamo parlando del tempo impiegato per presentare una relazione sull’affilatura delle matite nell’amministrazione. Ma persone che sono vittime, o si ritengono vittime, di errori medici o del mancato rispetto dei loro diritti di pazienti.

Quando un denunciante segnala un malfunzionamento alla Commissione di Vigilanza sulle Professioni Sanitarie, attenderà in media 210 giorni prima che venga avviata l’istruttoria della pratica. Poi il caso “ristagnerà”, secondo le parole della Corte, per più di 400 giorni in sottocommissione. Aggiungi 540 giorni affinché la causa raggiunga la commissione stessa e sarai invecchiato di tre anni.

Personale insufficiente

Oltre all’insufficienza del personale, i magistrati notano l’assenza di software specializzati e di processi adeguati. Una vittima di errore medico può certamente sporgere denuncia penale. Ma non tutti i casi di mancato rispetto dei diritti sono adatti a questo. Del resto anche il procedimento penale di Ginevra ricorda più lo strisciare della lumaca che la corsa del ghepardo…

Una commissione meglio attrezzata e riorganizzata non rappresenterebbe solo un progresso per i pazienti. Sarebbe un servizio ai medici, agli operatori sanitari o alle istituzioni coinvolte: non è normale restare sottoposti ad una procedura per anni.

Richiedendo questa analisi, Pierre Maudet può ora provare a restituire l’efficacia e il significato della commissione.

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