Guy Sans: “Spero che potremo dimenticarlo presto” – Notizie

Guy Sans: “Spero che potremo dimenticarlo presto” – Notizie
Guy Sans: “Spero che potremo dimenticarlo presto” – Notizie
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Momento spaventoso sulle strade della Ronde de l’Isard (2.2U). Mentre la terza tappa era iniziata un’ora fa, un biker incaricato della sicurezza ha investito violentemente l’australiano Jackson Medway mentre risaliva il gruppo (leggi tutti i dettagli qui). Dopo il palco, DirectVelo ha fatto il punto con il direttore di gara, Guy Sans. Colloquio.

DirectVelo: Come reagisci all’incidente all’inizio della tappa?
Guy Sans: Naturalmente spero che le conseguenze non siano troppo gravi. Sentirò entrambe le persone coinvolte questa sera. Spero che potremo dimenticarlo velocemente.

Dobbiamo considerarlo uno sfortunato incidente o si possono trarne delle conseguenze?
Penso che ci fossero riflessi normali lì. Il corridore (Jackson Medway, ndr) stava attaccando e si è spostato sulla carreggiata. Era un momento in cui le cose si muovevano molto, su una strada ampia. Il motociclista stava correndo nella sua corsia. Forse è arrivato troppo in fretta, forse non ha suonato il clacson. Dovremo analizzare tutto questo.

Al di là di questo caso specifico, alcuni piloti lamentano già da mercoledì problemi di segnaletica e motociclisti che non suonano il clacson o non fischiano quando sorpassano…
È un problema ma è facile da risolvere. Questo deve essere segnalato ai motociclisti e ricordate le istruzioni di base. Ma per me, qui, è un incidente di corsa che purtroppo può succedere. E’ vero che possiamo migliorare. Possiamo sempre fare meglio. In tutti i casi la responsabilità non è del pilota, ma sono convinto che si possa anche ridimensionare e ridimensionare quella di questo povero motociclista.

“È IMPORTANTE, LO SAPPIAMO”

Hai appena parlato con la Presidente della Giuria degli Steward, Ariane Previtali…
L’UCI e i suoi rappresentanti stanno osservando cosa sta succedendo nella corsa. È lì per concentrarsi sulle questioni di sicurezza, è del tutto normale. Non siamo perfetti, lo sappiamo e ci è stato fatto capire, ovviamente. Ma è normale. Facciamo riunioni ogni giorno per migliorare ciò che non funziona bene. Stiamo già pensando a cosa cambiare l’anno prossimo.

Certi attraversamenti di grandi città – Bagnères-de-Luchon ieri o Saint-Girons oggi – sembrano pericolosi!
Ne siamo consapevoli, è proprio una delle cose che bisogna cambiare molto velocemente. E’ importante, lo sappiamo. La sicurezza dei corridori e dell’intera bolla della gara è ovviamente la nostra priorità. Non è un problema di numeri perché abbiamo ancora 38 motociclisti civili e 14 motociclisti della gendarmeria. È soprattutto una questione di organizzazione della sicurezza. Forse abbiamo bisogno di segnalatori volontari nelle città di grandi e medie dimensioni, come rinforzi, per essere protetti ancora meglio. È vero che oggi, all’arrivo, le vetture viaggiavano a cinque minuti dal passaggio dei primi corridori. Questo non è normale e ne siamo ben consapevoli. Tutti vogliono fare il massimo per questo evento che ci sta così a cuore.

Sportivamente, l’evento mantiene ancora una volta tutte queste promesse, con un sacco di pedivelle questo venerdì e la grande vittoria di un pilota francese, Sam Maisonobe!
Di anno in anno vediamo che il livello è sempre alto, con piloti molto solidi che, per alcuni, faranno una carriera ai massimi livelli del mondo, con quattro o cinque squadre che dominano nonostante tutto. E’ molto positivo che vinca un francese. Non ce ne sono molti all’inizio quest’anno ma ha lottato magnificamente. Spero che ricorderemo anche questo bel numero di un giovane atleta francese.

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