Biars-sur-Cère. Una giornata al cinema “Sergueï Paradjanov, cineasta ribelle”.

Biars-sur-Cère. Una giornata al cinema “Sergueï Paradjanov, cineasta ribelle”.
Biars-sur-Cère. Una giornata al cinema “Sergueï Paradjanov, cineasta ribelle”.
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Domenica 5 maggio, a partire dalle 17, al cinema Robert Doisneau di Biars, in apertura dell’evento Cinéphilot 2024, un “Paradjanov Day” vi permetterà di scoprire i molteplici talenti del cineasta Sergueï Paradjanov con la proiezione di due documentari di Patrick Cazals “Sergueï Paradjanov, il ribelle” e “La musa e il mago”.

Una conferenza dell’autore di questi due film e del lavoro ad essi dedicato completerà questo approccio coerente al suo lavoro e alla sua vita tormentata. La personalità di Paradjanov, uno dei maestri della storia del cinema, la sua esclusione dagli studi, la sua carcerazione soprattutto per omosessualità, a partire dagli anni ’60, hanno segnato fortemente un’opera molto originale, rappresentativa della ricchezza etnica dei paesi caucasici e della sua lungo soggiorno presso gli studi di Kiev dove girò il film che lo fece conoscere nel 1964 “The Fire Horses”.

Paradjanov afferma un cinema leggendario facendo riferimento innanzitutto ai miti e all’inconscio delle persone. Nei suoi film cerca di riscoprire questo microcosmo del Piccolo Oriente che venerava tanto, perché era quello della sua infanzia. Attraverso le sue opere desidera parlare a tutti i bambini del mondo. Questo è ciò che intende dire nel suo film “Achik Kérib”, di cui scopriremo le riprese di diverse sequenze nei documentari proposti, come in “Confession”, il suo ultimo film incompiuto, interrotto tre giorni dopo l’inizio delle riprese a causa di un cancro il polmone che lo minò e lo portò via il 20 luglio 1990.

È un destino sorprendente scoprire e meditare quello di Sergei Paradjanov, di cui l’UNESCO celebra nel 2024 il centenario della nascita. È nato a Tbilisi il 9 gennaio 1924.

Alle 20:30, dopo un pasto condiviso nella hall del cinema, questa sera si chiuderà un grande classico del cinema nella sua versione restaurata. Verrà proiettato il film “Sayat Nova – Il colore di Grenada”. Grazie alla sua grande libertà di produzione e alle sue immagini spesso confuse, “Sayat nova” scatenò naturalmente l’ira delle autorità sovietiche. Girato nel 1968-1969, la sua stranezza, come quella del suo cortometraggio “Gli affreschi di Kiev”, fu uno dei motivi dell’incarcerazione di Paradjanov nel dicembre 1973.

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