The Apprentice: c’è molto Trump

The Apprentice: c’è molto Trump
The Apprentice: c’è molto Trump
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Due anni dopo Le notti di Mashhad, film compiacente ed eticamente molto discutibile, Ali Abbasi torna sulla Croisette in Concorso con un biopic sull’ex (e futuro?) presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Annunciato come un progetto sulfureo, L’apprendista era intrigante, anche prima della proiezione. Il risultato purtroppo è all’altezza delle paure.

L’apprendista era intrigante, anche prima della proiezione. Il risultato purtroppo è all’altezza delle paure.

Come suggerisce il titolo, il lungometraggio si concentra sugli esordi di Trump come imprenditore immobiliare negli anni ’70, ancora lavorando sotto il padre, e sul suo rapporto con l’avvocato e uomo politico Roy Cohn che diventa il suo mentore e gli insegnerà qualunque cosa.

Attaccare Donald Trump rappresenta in definitiva una grande audacia? È del tutto legittimo porsi la questione del reale obiettivo perseguito da Abbasi, soprattutto da allora L’apprendista è in concorso a Cannes a pochi mesi dalle elezioni presidenziali americane che potrebbero vedere il ritorno del celebre self made man alla Casa Bianca.

Ricordiamo che, in un registro diverso (si trattava, infatti, di un documentario), Michael Moore aveva diretto Fahrenheit 9/11 (Palma d’Oro nel 2004) con l’obiettivo chiaramente dichiarato di impedire la rielezione di George W. Bush. Su questo punto il metodo rozzo aveva fallito.

Tutto è troppo saggio e piatto, senza alcuna analisi politica a sostegno dell’accusa, il che è un peccato quando parliamo di uno dei politici più controversi al mondo.

Interpretato da Sebastian Stan (che si diverte visibilmente a scimmiottare Trump, soprattutto nella seconda parte), Trump incontra Cohn, un uomo ultraconservatore, decisamente detestabile, che lo plasmerà e gli insegnerà tutto (da qui il titolo), comprese le peggiori bassezze o addirittura a sviluppare questo lato carnivoro e molto sicuro di sé. Se Abbasi fosse stato più interessato a questo rapporto, fatto di virilità, ma basato anche su rapporti di dominio, L’apprendista probabilmente avrebbe potuto avere qualche interesse. Elemento che tuttavia si delinea proprio nel finale del film, quando Trump letteralmente “schiaccia” sul proprio terreno colui di cui è in un certo senso discepolo, dopo aver ottenuto ciò di cui aveva bisogno, esprimendo addirittura un sentimento di godimento / potere di fronte a questa situazione. Il lungometraggio, al contrario, è solo un susseguirsi di passaggi attesi, momenti chiave della vita del miliardario americano, degni di una bella voce su Wikipedia. Quel che è peggio, i luoghi comuni invadono lo schermo: un rapporto complesso con un padre antipatico, un fratello affetto da problemi psicologici… Tutto è fin troppo saggio e piatto, senza alcuna analisi politica a sostegno dell’accusa, il che è un peccato quando si parla di uno dei politici più controversi al mondo. E la cui vita è già ben documentata. Cosa impari alla fine dopo aver guardato L’apprendista ? La risposta è molto semplice: niente che non sapessimo prima.

La messa in scena è in sintonia con il soggetto: fluida e senza alcuna asperità. Abbasi si limita ad aggiungere di tanto in tanto all’immagine degli effetti videocassetta, molto anni ’80, per renderla più reale. Del resto, nonostante la voglia di dare un ritmo, l’insieme non è molto stimolante, tanto che il cineasta ricorre addirittura a una o due scene mancanti del suo film precedente (filmando certi atti con gratuita compiacenza). Immaginiamo che Abbasi stia magari adocchiando lo stile di Martin Scorsese, ma purtroppo per il primo il paragone è poco lusinghiero.

In definitiva, L’apprendista è infatti l’umido chiacchiericcio della Croisette che, se non convincente (e appassionato), dimostra almeno una cosa: Ali Abbasi non è un cineasta di grande finezza, e nemmeno un regista di prim’ordine di cui ci hanno venduto le qualità. Chiaramente, anche a Cannes, è molto Trump-y!

RÉALISATEUR : Ali Abassi NATIONALITÉ : Canada, Danemark, Irlande, U.S.A. GENRE : Biopic AVEC :  Jeremy Strong, Iona Rose MacKay, Sebastian Stan DURÉE : 2h DISTRIBUTEUR : Metropolitan FilmExport SORTIE  Prochainement 

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