“Controllate che tutto sia giusto”: a Deux-Sèvres lo Stato vuole raddoppiare i controlli sull’origine dei prodotti

“Controllate che tutto sia giusto”: a Deux-Sèvres lo Stato vuole raddoppiare i controlli sull’origine dei prodotti
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Lo Stato vuole rafforzarsi controlli sull’origine dei prodotti. 10.000 assegni annunciati a livello nazionale nel 2024. A Deux-Sèvres, 34 sono stati realizzati nel 2023. L’obiettivo è quello passare ai sessanta Quest’anno. “Vogliamo rafforzare concretamente la presenza dei controlli e ribadire ancora e ancora le norme sull’origine dei prodotti”indica Sandrine Chapelain, vicedirettrice del DDSPP di Deux-Sèvres, la direzione dipartimentale per la protezione della popolazione. “Che le cose siano etichettate in modo che il consumatore possa conoscere l’origine del prodotto, cosa sta comprando e tutelare i settori dalla concorrenza sleale”, continua.

Controlli effettuati sul mercatiIn restauroal grossisti o nel centri commerciali come questo venerdì 3 maggio all’Intermarché du Pontreau, a Niort. Perché ce ne sono un certo numero regole da rispettare. “Individuiamo le anomalie. Controlliamo le informazioni riportate sugli scaffali e poi controlliamo la correttezza delle informazioni con bolle di consegna e fatture per verificare che tutto sia corretto”.spiega Isabelle Rimek, responsabile ad interim del dipartimento concorrenza, consumo e prevenzione delle frodi.

Trascurare

Nel corso dell’ispezione organizzata questo venerdì è stata constatata un’anomalia. L’etichetta del kiwi non riportava alcuna menzione della categoria o dell’origine. A Deux-Sèvres, Isabelle Rimek non ne ha mai notato nessuno “vere e proprie frodi di francesizzazione di massa dei prodotti”. Francizzazione, vale a dire meloni spagnoli etichettati come francesi, ad esempio. “Notiziamo soprattutto anomalie dovute a negligenza, mancanza di tempo o mancanza di personale. Il fatturato dei prodotti è piuttosto significativo. E lo è in tutte le direzioni con il marchio Italia o viceversa”..

L’Intermarché du Pontreau è già stato ispezionato due volte dalla DGCCRF. “Può succedere che dimentichiamo certe cose ma in genere non abbiamo troppe preoccupazioni”, sottolinea Maxime Delahaye, direttore del negozio. Dice di essere consapevole della posta in gioco. “Oggi le origini sono molto importanti per i consumatori. E non appena proviene dal produttore locale viene anche esposto”.

Per questi kiwi, nell’esposizione mancano la categoria del prodotto e l’origine. ©Radio Francia
Noémie Guillotin

Quali sanzioni?

In caso di violazione o infrazione lieve relativa all’origine dei prodotti, a avvertimento è rivolto al professionista. Le autorità possono anche ricorrere a sanzioni. “Se il comportamento del professionista è particolarmente grave In materia di contraffazione relativa all’origine dei prodotti può essere inviata denuncia alla Procura della Repubblica”, precisa la prefettura di Deux-Sèvres. Delle multe Anche pene detentive può essere pronunciato. La multa è di 1.500 euro per il reato di semplice negligenza. Le pratiche commerciali ingannevoli o l’inganno con frode dolosa possono comportare la multa fino a 300.000 euro e due anni di reclusione.

Nel 2024, 21 controlli sono già stati effettuati nel reparto. La prefettura di Deux-Sèvres indica che hanno dato origine a sei avvertimenti relativi in ​​particolare all’assenza di indicazione dell’origine dei prodotti, senza che vi sia alcuna intenzione di indurre in errore il consumatore.

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