MONTREAL — La morte di un meccanico in una fabbrica di Granby il 20 settembre 2023 è dovuta a un metodo di assemblaggio “improvvisato e carente”, conclude il CNESST.
Nel suo rapporto pubblicato giovedì, la Commissione sugli standard, l’equità, la salute e la sicurezza sul lavoro conclude che il metodo di lavoro utilizzato da un operatore e da un meccanico per svolgere i loro compiti di assemblaggio di componenti, quel giorno, utilizzando due dispositivi di sollevamento, era “improvvisato e carente”.
Nell’incidente, durante le manovre, una parte del carroponte si è trovata appoggiata su un braccio che si trovava sul suo percorso. Un cavo si è poi staccato e una parte è caduta colpendo il meccanico che era a terra.
L’operaio è stato trasportato in ospedale, dove è stato dichiarato morto.
Il CNESST rileva che i due lavoratori erano stati comunque formati sull’uso dei carriponte e delle gru a bandiera, vale a dire sugli organi che dovevano utilizzare.
Allo stesso modo, l’utilizzo simultaneo di un carroponte e di una gru a bandiera era una situazione riscontrata regolarmente in questo stabilimento, rileva la Commissione.
Ma il datore di lavoro non aveva sviluppato un metodo di lavoro per assemblare i “blocchi di sollevamento” inferiori.
Gli operai avevano quindi “sviluppato un metodo di lavoro la mattina stessa dell’incidente”, si legge nel verbale. E questo metodo di lavoro “non è stato oggetto di un’analisi dei rischi”.
La Commissione sottolinea inoltre che “non esiste alcuna procedura per l’utilizzo simultaneo di due dispositivi di sollevamento”.
Il CNESST ricorda che “per legge, il datore di lavoro è tenuto ad adottare le misure necessarie per tutelare la salute e garantire la sicurezza e l’integrità fisica dei propri lavoratori. Ha inoltre l’obbligo di vigilare sulla sicurezza dell’organizzazione del lavoro nonché delle attrezzature, dei metodi e delle tecniche per realizzarlo.
