diverse auto della polizia sono bruciate e la stazione di polizia di Cavaillon evacuata

diverse auto della polizia sono bruciate e la stazione di polizia di Cavaillon evacuata
diverse auto della polizia sono bruciate e la stazione di polizia di Cavaillon evacuata
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Di Christophe Cornevin

Pubblicato
2 ore fa,

Aggiornato 3 minuti fa

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L’incendio è scoppiato intorno alle 5 del mattino. Anche se l’origine non è stata ancora accertata, l’incidente è avvenuto a seguito di diverse operazioni “Place Clean” contro i narcotrafficanti. Si sta esplorando la possibilità di azioni di ritorsione.

A Cavaillon, mercoledì diversi veicoli della polizia sono stati dati alle fiamme davanti alla stazione di polizia la cui facciata è stata danneggiata dalle fiamme, si apprende Le Figaro da una fonte della polizia. Almeno quattro auto serigrafate sono rimaste vittime dell’incendio divampato intorno alle 5 del mattino.

Secondo le nostre informazioni, la stazione di polizia è stata evacuata d’urgenza e gli arrestati sono stati trasferiti ad Avignone. Non sono stati segnalati feriti.

Se l’origine non è ancora stata accertata, il disastro fa seguito, sempre secondo fonti di polizia, ad alcune operazioni “Place Nette” volte a contrastare il traffico locale di droga. Il 1° ottobre più di un centinaio di agenti di polizia hanno effettuato un “raid” nella città di Docteur Ayme, considerata uno dei più grandi punti vendita di droga della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Nel corso delle perquisizioni, la polizia ha effettuato non meno di quindici arresti e il sequestro di oltre cinque chili di droga, tra cui tre chili di cocaina, due chili di resina di cannabis e 530 g di erba.

«Da settimane le operazioni hanno preso di mira punti della città, alcuni dei quali minati dalla drogaaffidato a Figaro un poliziotto. Negli ultimi giorni diversi sospettati sono stati presi in custodia“. Dalla stessa fonte, uno degli arrestati ha avvertito: “verrai attaccato“. Si profila la pista di una spedizione di ritorsione, anche se non sono state recuperate immagini dei piromani in fuga. “Durante l’aggressione tre colleghi si sono ritrovati intrappolati all’interno della stazione di polizia, si sono visti morire», sussurriamo dalla stessa fonte.

Vent’anni di reclusione

La Procura di Avignone ha aperto un’inchiesta sull’accusa di “distruzione, deterioramento o degrado dell’immobile con mezzi pericolosi per le persone, commesso a causa della qualità di persona titolare della pubblica autorità del suo proprietario o utilizzatore”. Gli autori del reato rischiano una pena di 20 anni di reclusione e una multa di 150.000 euro. Le indagini sono state affidate alla Divisione Crimine Organizzato e Specializzato (DCOS). Attualmente si sta valutando l’entità dei danni.

Questo attacco contro una stazione di polizia, se la pista criminale sarà confermata, non è il primo di questo genere. Secondo un rapporto rivelato da Le Figaro a novembre 2020, più di sessanta stazioni di polizia erano state bersaglio di raid orchestrati in un solo anno da bande di delinquenti. Le immagini dell’attacco di mortaio contro la stazione di polizia di Champigny-sur-Marne, trasformata in “Fort Chabrol”, nella notte tra il 10 e l’11 ottobre dello stesso anno, suscitarono scalpore nel paese.

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