Processo RN: “Ho portato un opuscolo che dice solo cose belle di me, l’ho fatto produrre dai miei assistenti fittizi”, la difesa anticonformista dell’ex numero 2 del FN

Processo RN: “Ho portato un opuscolo che dice solo cose belle di me, l’ho fatto produrre dai miei assistenti fittizi”, la difesa anticonformista dell’ex numero 2 del FN
Processo RN: “Ho portato un opuscolo che dice solo cose belle di me, l’ho fatto produrre dai miei assistenti fittizi”, la difesa anticonformista dell’ex numero 2 del FN
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Arrivò presto, preparò le sue carte sulla scrivania, la pila di opuscoli con la sua immagine accanto. Martedì l’ex numero 2 del Fronte nazionale Bruno Gollnisch scalpitava con impazienza prima dell’interrogatorio, ma la sua difesa spesso si è allontanata dalle domande della corte.

“Ho portato un opuscolo agiografico che dice solo cose belle di me, l’ho fatto realizzare con l’aiuto dei miei assistenti fittizi”esordisce Bruno Gollnisch, 74 anni, con un passo lento, una silhouette curva nel suo blazer blu scuro, sopra ampi pantaloni di flanella grigia che liscia regolarmente. Comodamente appoggiato al leggio – e mentre la corte fatica a mantenere la serietà – la figura storica del partito di estrema destra si lancia in una lunga presentazione della sua vita e della sua opera, commentando la brochure le cui pagine sono proiettate sullo schermo della sala.

Qui viene nominato Bruno Gollnisch “professore di lingua e civiltà giapponese a Lione”, è au “Sfilata del 14 luglio a Hyères”ancora eurodeputato (la prima volta nel 1989). Inoltre, una dimostrazione “Difendiamo la famiglia“, un altro contro “l’occupazione delle chiese” da immigrati privi di documenti. E “pagina 17, con mia moglie ai balli viennesi” – proprio quelli che “furono molto criticati perché + manifestazione nazista + o non so cosa”spazza via questo fedelissimo Jean-Marie Le Pen. “Questo opuscolo”, È stato stampato con i soldi del Parlamento europeo?, si chiede la corte. “Assolutamente”, conferma Bruno Gollnisch in tono altisonante.

Nel merito del caso sarà molto meno prolisso, e il presidente Bénédicte de Perthuis e la pubblica accusa faranno presto fatica a nascondere la loro esasperazione di fronte alle sue infinite manifestazioni nel tentativo di dimostrare “incompetenza giudiziaria”un tribunale per giudicarlo.

“La Repubblica”

“Non dico ‘la Repubblica sono io’, ma la Repubblica ha dei principi tra cui quello della separazione dei poteri”sostiene, prima divertendo la corte chiedendo che noi “si mobilita per la sua causa” versare “risparmia tempo” – poi meno quando torna ancora e ancora, tre ore dopo.

Come Marine Le Pen (assente all’udienza odierna) e altri ex eurodeputati Frontisti, Bruno Gollnisch è accusato di aver assunto e retribuito assistenti parlamentari che hanno effettivamente lavorato per il partito tra il 2004 e il 2016. Tra cui Micheline Bruna, che ha ammesso in udienza di essere stata “equilibrato” da un contratto di vice all’altro mentre lavorava solo per Jean-Marie Le Pen. «Riconosci che era la segretaria privata di Jean-Marie Le Pen?»chiede la corte. “Con Jean-Marie Le Pen era molto più presente, ma non senza un legame professionale con me”. “Ti consideri il suo datore di lavoro?”insiste il presidente. “Perché no”insiste M. Gollnisch. “Abbiamo lavorato in una piscina!” insiste, assumendo la linea di difesa del Raggruppamento Nazionale, puntando regolarmente il dito accusatore contro i rappresentanti del Parlamento Europeo, che non l’hanno fatto”Mai” denunciata irregolarità.

Il presidente finisce per fermarlo. “Se continui a spiegarcelo […] che non possiamo perseguire un deputato perché è contrario alla separazione dei poteri… Dovremo andare avanti e andare avanti”si arrabbia. “Non nego che le somme della mia busta siano state destinate, con il mio consenso” al compenso di Micheline Bruna, ha finito per lasciare andare Bruno Gollnisch dopo diverse ore alla guida. E poi, più tardi, “quando abbiamo avuto più opportunità, abbiamo cercato di allineare la legge ai fatti”ammette. “Ci viene detto che avremmo dovuto farlo prima, mi sarebbe piaciuto vederti lì!”

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