PEDAGGIO
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Dal 25 aprile i visitatori che trascorrono meno di 24 ore nella città soffocata dall’overtourism devono pagare una “tariffa di accesso”. Una misura sperimentale che divide sia i locali che i vacanzieri.
Per combattere l’innalzamento delle acque, Venezia aveva invocato “Mosè”. Dal 2020, gli argini del “Mose” (per Modulo Sperimentale Elettromeccanico, progetto avviato nel 2003) si trovano all’ingresso della laguna per rallentare ilacqua alta. Per far fronte all’ondata di turisti, la Città dei Dogi non scelse però un acronimo biblico. Va detto che ormai da decenni la città vive soprattutto dei suoi visitatori, che forniscono oltre il 65% dei posti di lavoro. Tuttavia, lungo il Canal Grande, l’overtourism è ormai visto come una piaga. “A volte, in certe strade molto strette, c’è così tanta gente che la gente rimane letteralmente bloccata, non riesce più ad andare avanti, si lamenta Giorgia, dipingendo una maschera fatta in casa in un negozio di Calle del Capeler. C’è folla, ma non si fermano nemmeno per entrare”.
Nel luglio 2023, il Comitato del Patrimonio Mondiale, che dipende dall’UNESCO, ha addirittura raccomandato di includere Venezia nell’elenco “lista dei Patrimoni dell’Umanità in pericolo”. U