A Parigi sono affissi 4.000 manifesti a sostegno degli ostaggi

A Parigi sono affissi 4.000 manifesti a sostegno degli ostaggi
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Sarah Coulet

Pubblicato il

7 ottobre 2024 17:04

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Un anno fa, il 7 ottobre 2023, diversi membri del movimento islamista palestinese Hamas hanno attraversato la barriera tra Gaza e Israele. Tra pochi minuti, 1.200 personela maggioranza dei quali sono giovani adulti ucciso e 230 vengono presi in ostaggio. Questo 7 ottobre 2024 sono stati organizzati numerosi raduni e minuti di silenzio in tutta la Francia per rendere omaggio alle vittime. Da parte sua, l’associazione Tutto il 7 ottobre si è impegnato ad affiggere manifesti con i volti degli israeliani ancora prigionieri in diverse città dell’Île-de-France.

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“Sappiamo che l’oblio è in agguato”

Così, dall’ottobre 2023, in coordinamento con il Forum delle famiglie, l’associazione affigge manifesti con i volti dei dispersi a Parigi, Charenton-le-Pont, Fontenay-sous-Bois, Boulogne-Billancourt, Levallois-Perret. Nella capitale, 250 colle affiggere 4.000 manifesti.

“Continuiamo a restare perché sappiamo che l’oblio è in agguato, eppure vogliamo credere che sia una causa umanitaria che dovrebbe unirci”, spiega Celine Attalfondatore dell’associazione.

All’indomani dell’attacco terroristico, Benjamin Netanyahu, il primo ministro israeliano, ha giurato distruzione di Hamas e il rilascio degli ostaggi. Una promessa finora rimasta irrealizzata: ad oggi sono ancora detenute 101 persone.

A tal fine è stata lanciata un’offensiva su Gaza distruggere Hamas. Un anno dopo, nonostante gli appelli della comunità internazionale per un cessate il fuoco, il governo israeliano continua a devastare il territorio.

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Ad oggi, secondo i dati del Ministero della Salute di Hamas, i bombardamenti dell’esercito hanno causato la morte di 42.000 palestinesi tra cui 11.000 minori e oltre 100.000 feriti. Un bilancio che continua a crescere ogni giorno.

Nel maggio 2024 il procuratore della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto contro Benyamin Netanyahu e il suo ministro della Difesa, Yoav Gallant, nonché contro Ismaïl Haniyeh, leader politico del movimento terroristico palestinese, Mohammed Deif, capo del suo braccio armato, e Yahya Sinwar, considerato la mente degli attentati del 7 ottobre. Tutti sono accusati di crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

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