il profilo di un predatore presentato alle Assise

il profilo di un predatore presentato alle Assise
il profilo di un predatore presentato alle Assise
-

È un vero e proprio sesso-dipendente quello che è stato denunciato ieri dalla corte d’assise di Basse-Terre, nel primo giorno del processo.

Sul banco degli imputati un padre 69enne è accusato di aver compiuto volontariamente atti di penetrazione nei confronti della figlia di età compresa tra gli 8 e i 9 anni e di violenza sessuale nei confronti di un’altra vittima che all’epoca dei fatti aveva 10 anni. .

Tali atti sarebbero stati commessi tra dicembre 2018 e marzo 2020 per il primo e da giugno 2021 a luglio 2022 per il secondo.

L’uomo non ha esitato a fotografarsi e filmarsi durante le azioni commesse contro le sue figlie o quelle di altri. Ragazze di 8, 9, 10 o 11 anni.

Essendo recidivo, non ha tenuto conto delle sue precedenti condanne nel 2005 per violenza sessuale e nel 2013 per stupro di una minorenne di 15 anni.

Una prima convinzione

Nonostante una prima sanzione di 3 anni di reclusione davanti alla sezione penale della Corte d’appello di Basse-Terre poi un’altra di 13 anni di reclusione penale davanti, questa volta, alla corte d’assise della capitale, l’individuo ha ricominciato subito dopo il suo rilascio , dal 2018 al 2020 poi dal 2021 al 2022.

Nemmeno un anno su 4 senza attaccare persone innocenti per il suo piacere. Un desiderio sessuale che trovava più forte con le ragazze che con i rispettivi compagni.

Nonostante l’ordine di cure, l’uomo ha smesso di farsi curare. Un atto volontario che significa chiaramente “la sua decisione di continuare il suo lavoro”, gli ha fatto capire il procuratore generale, il primo giorno del processo.

Giurati inorriditi

Una giornata che ha inorridito i giurati di fronte alle foto e ai video di un imputato confuso dalle proprie azioni. Registrazioni effettuate mentre indossava un braccialetto elettronico.

Questi oratori sono indicativi di «un nervosismo morboso e un’ossessione eccessiva, senza misura e senza controllo», gli è stato ulteriormente chiarito ieri sera l’accusa.

Descritto come illimitato e pericoloso per la società, costrinse, con le sue azioni, le bambine e le rispettive madri a fuggire dalla Guadalupa per allontanarsi da lui.

Bambine che da allora sono cresciute e sono diventate parti civili con i loro cari. Si parleranno questo martedì in videoconferenza dalla Francia.

La loro testimonianza è attesa con impazienza.

√ Iscriviti al nostro canale Whatsapp, RCI INFOS GUADELOUPE, per non perdere nessuna novità: Clicca qui.

-

PREV 80° D-Day: dove sarà possibile vedere i veicoli storici del D-Day?
NEXT “Nessuno osa avvicinarsi, brucia!” »