Due giorni dopo la rissa mortale avvenuta a Châteauroux e che ha portato alla morte del giovane Matisse, il sospettato è stato incriminato questo lunedì 29 aprile, così come sua madre. L’adolescente è stato posto in custodia cautelare.
L’adolescente di 15 anni, sospettato di aver accoltellato a morte Matisse, 16 anni, sabato 27 aprile a Châteauroux (Indre), è stato incriminato questo lunedì per omicidio contro il minore, ha annunciato la procura lunedì sera 29 aprile. È stato posto in custodia cautelare.
Anche la madre dell’indagato, 37 anni, è stata incriminata per “violenza intenzionale che non ha comportato una totale inabilità al lavoro con la circostanza che i fatti sono stati commessi contro una persona vulnerabile”.
È stata posta sotto controllo giudiziario con il divieto di lasciare il dipartimento dell’Indre, il divieto di contattare il figlio, la vittima e i testimoni e l’obbligo di recarsi periodicamente al dipartimento di polizia di Châteauroux, ha annunciato in un comunicato stampa il pubblico ministero di Bourges.
Schiaffi dalla madre
La rissa è avvenuta intorno alle 18 sulla strada pubblica di questa cittadina di circa 43.000 abitanti e la vittima è morta in serata in ospedale, ha precisato il pubblico ministero di Châteauroux, Agnès Auboin, in un comunicato stampa diffuso domenica.
Il sospettato dell’aggressione, di origine afghana, è stato arrestato due ore dopo l’incidente ed è stato “immediatamente” posto in custodia di polizia con l’accusa di tentato omicidio. Durante le sue udienze, ha ammesso l’aggressione. Secondo lui, Matisse ha pronunciato insulti xenofobi e gli ha dato un pugno in faccia. Quest’ultimo elemento è confermato in questa fase da altre testimonianze ed elementi delle indagini.
“Ha spiegato che, preso dalla rabbia, è andato nel suo palazzo per prendere la lama di un coltello e ha pugnalato più volte la vittima prima di fuggire”, ha aggiunto lunedì sera l’accusa.
L’adolescente è noto alla polizia per due procedimenti penali nel 2024, uno dei quali per furto aggravato con violenza. Era sotto controllo giudiziario, libero a determinate condizioni ma non incarcerato.
Allo stesso tempo, anche sua madre, di 37 anni e senza precedenti penali, è stata messa in custodia di polizia sabato “per motivi plausibili per sospettare la partecipazione”. “La madre del minore, che lo seguiva, ha a sua volta schiaffeggiato la vittima”, ha proseguito il pubblico ministero.
Pauline Revenaz e Théo Putavy
