perché l’intelligence americana ritiene che Putin non abbia ordinato la sua morte

perché l’intelligence americana ritiene che Putin non abbia ordinato la sua morte
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Vladimir Putin non avrebbe ordinato direttamente la morte di Alexei Navalny. In ogni caso, questo è quanto affermano i servizi segreti americani, secondo una fonte vicina alla vicenda contattata domenica 28 aprile dall’Associated Press.

Secondo il funzionario, che ha parlato a condizione di anonimato, i servizi segreti non hanno trovato prove che Vladimir Putin conoscesse la data della morte di Navalny – avvenuta poco prima della rielezione del presidente russo – o che sia stato lui a ordinarla direttamente.

La sua responsabilità non è stata respinta

Nella stessa direzione è andato il Wall Street Journal, che ha rivelato sabato 27 aprile le conclusioni di diversi servizi segreti americani secondo cui il presidente russo “probabilmente non aveva ordinato l’uccisione di Alexei Navalny nei campi di prigionia a febbraio”. Il quotidiano americano, però, non ha escluso la responsabilità del presidente russo nella morte dell’oppositore 47enne.

Leggi anche Morte di Alexeï Navalny: i suoi anni di lotta contro Putin in immagini

Il 16 febbraio è stata annunciata la morte di Alexei Navalny mentre la bestia nera del Cremlino era incarcerata in una remota colonia penale nell’Artico russo, considerata erede del Gulag sovietico. La sua morte è avvenuta mentre diverse sanzioni colpivano Mosca.

Diverse zone grigie

Dopo questo misterioso annuncio, rimangono diverse zone grigie attorno alle circostanze della sua morte. Là…

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