lo Stato propone di acquistare le attività più sensibili, dai supercomputer alle tecnologie militari

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La sede della multinazionale francese dell’informatica Atos, a Bezons (Val-d’Oise), 26 aprile 2024. LUDOVIC MARIN/AFP

La situazione doveva peggiorare perché il governo, a lungo silenzioso di fronte alle difficoltà accumulate da Atos per quasi due anni, che gli valsero numerose critiche da parte dell’opposizione, affrontasse di petto la questione.

Mentre il gruppo informatico deve trovare, entro agosto, una soluzione al suo debito di 5 miliardi di euro, il ministro dell’Economia, Bruno Le Maire, ha annunciato domenica 28 aprile, a LCI, di aver “lasciato questo fine settimana”attraverso l’Agenzia statale per la partecipazione, “una lettera di intenti per acquisire tutte le attività sovrane di Atos”. “Il gruppo accoglie con favore questa lettera di intenti che proteggerebbe gli imperativi strategici della sovranità dello Stato francese”ha reagito Atos il 29 aprile.

Questa intenzione di acquisto va oltre l’azione di preferenza (quota d’oro) negoziato con Atos dal 9 aprile e che mira a conferire allo Stato determinati poteri su Bull SA, la società che riunisce parte delle attività sensibili del gruppo. “La golden share, che dovrebbe essere finalizzata molto presto, è stato un primo passo per dimostrare i nostri obiettivi di sovranità”, indica l’ufficio del Ministro dell’Economia. Diventando azionista, Bercy vuole assicurarsi un controllo ancora maggiore. «È compito dello Stato difendere gli interessi strategici di Atos e impedire che le tecnologie sensibili, decisive in termini di supercomputer o in materia di difesa possano in qualsiasi momento dipendere da interessi stranieri»ha giustificato il signor Le Maire.

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L’intenzione d’acquisto riguarda tre attività: computer ad alte prestazioni (supercomputer) utilizzati in particolare per la simulazione nucleare; sistemi critici (“sistemi mission-critical”), utilizzato principalmente dagli eserciti, come il C4I (“comando, controllo, comunicazioni, computer e intelligence”) che fornisce alla catena di comando una mappa del campo di battaglia in tempo reale, o come il modulo di sicurezza delle comunicazioni Rafale; e, infine, prodotti di cybersecurity (crittografia, controllo accessi, ecc.).

Queste tre attività rappresentano un fatturato di circa 900 milioni di euro, ovvero poco meno del 10% dei ricavi totali di Atos. Impiegano circa 4.000 persone, la maggior parte delle quali in Francia. Secondo il gruppo, l’intenzione dello Stato è di valutare queste attività tra 700 milioni e un miliardo di euro.

Pressioni sugli industriali francesi

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