L’oro Ming al Museo Guimet

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“Fin dall’antichità, in Cina l’oro è stato considerato un simbolo di ricchezza e status sociale, insieme al bronzo, alla giada e alla seta. Sotto i Ming (1368-1644), l’oreficeria raggiunse un lusso e una delicatezza senza pari. Questa impareggiabile raffinatezza dell’arte orafa, con la sua estetica barocca e abbondante, è testimonianza dello splendore di questa dinastia, oggi considerata un’epoca d’oro della civiltà cinese. »

Il periodo Ming costituisce una delle tre età dell’oro (insieme ai periodi Han e Tang) della civiltà cinese. Un’epoca in cui la Cina (già!) costituisce un ingranaggio centrale nel commercio mondiale grazie alla crescita della sua popolazione e all’espansione della sua economia e del suo commercio estero. La forte domanda di prodotti cinesi dall’Europa è la fonte: seta, porcellana, lacca, avorio, ecc.

Questo commercio è fonte di arricchimento per le famiglie di commercianti che dimostrano costantemente la loro prosperità e il loro status sociale.

L’oro proviene dalle miniere situate nel sud-ovest del paese e viene importato, come l’argento che arriva dal Sud America attraverso le Filippine. È un metallo facile da lavorare, che non si ossida, fonde a una temperatura di 1064° (la porcellana viene cotta a 1280°), facile da trafilare, duttile, che può essere martellato, granulato, incastonato con pietre preziose (giada, rubini , zaffiri, spinelli… non ho visto diamanti.)

In questa mostra vengono presentati due gruppi di oggetti: le stoviglie cerimoniali destinate a presentare piatti rari nei banchetti offerti dalle élite mercantili, e i gioielli femminili, principalmente forcine, orecchini, braccialetti, tutti oggetti indossati in coppia.

Ammiriamo la sottile finezza dell’intaglio, i motivi simbolici che si suppone portino ricchezza, felicità, salute, longevità con fiori, draghi, uccelli, lanterne, zucche (?), bastoncini di alcuni studiosi vedi anche sopra, intarsiati con rubini e giada. Alcuni di questi ornamenti non sarebbero fuori moda oggi.

Siamo stupiti, comprendiamo anche la frenesia di acquisto di oggetti di lusso che attanaglia i ricchi cinesi contemporanei e che delizia i nostri industriali del settore… Intuiamo anche una ben compresa azione di “soft power” cinese oggi che ci ricorda che il Il Regno di Mezzo ha sempre occupato un posto preponderante – se non il primo – nel commercio mondiale.

L’oro Ming, splendore e bellezza della Cina imperiale (14th-17th secolo) Mostra al Museo (Rotonde del 2th piano) fino al 13 gennaio. 6 place d’Iena, Parigi 16th. 13€, dalle 10, chiuso martedì.

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