è così che combattiamo l’inflazione, un pollo alla volta

è così che combattiamo l’inflazione, un pollo alla volta
è così che combattiamo l’inflazione, un pollo alla volta
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Domenica scorsa ci aspettava un brutto compito: l’annuale macellazione dei nostri polli ruspanti. Adoro mangiare il pollo, adoro l’idea che abbiano un’esistenza all’aria aperta e il verde sotto le zampe. Che appena pochi metri separano il suo ambiente abitativo dalla mia cucina. Questo pollo non ha praticamente strade nel suo corpo.

Arrugginito

La preparazione a questo rituale richiede sempre molto tempo. Prepariamo il nostro tavolo da taglio, mettiamo a bollire l’acqua sul fuoco, affiliamo i coltelli… Serve anche a preparare la testa. Una gallina così grande sfamerà la mia famiglia per una settimana, il che non è poco in questi tempi in cui la spesa è sempre più cara. Nonostante tutto, non è mai un momento divertente.

Spennare i primi polli è stato faticoso. L’acqua di ammollo non era abbastanza calda. I miei gesti erano arrugginiti. Ho passato mezz’ora a strappare le piume attaccate, maledicendo il mio desiderio di coltivare questo “saper fare”.

Competenza

Perché in fondo è proprio questo il punto: mantenere sepolto nella nostra memoria un gesto che ha permesso a tante generazioni di mangiare e sopravvivere. Come conservare i tuoi pomodori. Come cucinare i tuoi pasti. Questi gesti stanno diventando sempre più rari.

Oggi è così facile andare a fare la spesa per rifornire la dispensa o ordinare da un’altra app. Ma cosa facciamo con questa conoscenza appresa, gosses nell’esperienza, accumulata e trasmessa di generazione in generazione per secoli? Tutte queste occasioni di scambio e condivisione tra i nostri anziani e chi li segue. Questi anziani che si sentono inutili davanti alla tecnologia. Come coltiviamo ancora questo meraviglioso potere di fare le cose da soli? Cose queste che ormai siamo condannati a comprare costantemente.

Vorrei che di queste cose si parlasse anche negli uffici dei decisori.

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