Yves Ravey lava via i soldi sprecati

Yves Ravey lava via i soldi sprecati
Yves Ravey lava via i soldi sprecati
-
>>
Yves Ravey, ottobre 2022. HELENE BAMBERGER/OPALE.FOTO

“Que du vent”, di Yves Ravey, Minuit, 128 pag., 17€, digitale 12€.

Yves Ravey resta con notevole coerenza quello che ci permetteremmo di definire uno “scrittore Minuit”. Ad eccezione del suo primo libro, Il tavolo delle scimmie (Gallimard, 1989), tutti i suoi romanzi – quasi venti – sono infatti stati pubblicati sotto la copertina bianca e blu delle edizioni oggi dirette da Thomas Simonnet. Corrispondono perfettamente anche a una certa tradizione estetica della casa, una sottile miscela di ironia minimalista e gusto per lo strano, mescolata con gli esordi di un tropismo germanico piuttosto singolare.

Professore di arti visive nel Giura, Yves Ravey è rimasto anche un autore discreto, e anche un po’ misterioso, la cui opera sembra essersi gradualmente spostata verso una forma di thriller ellittico e coniugale, depressivo ma gioioso, come dimostra il recente e molto riuscito Taormina (Mezzanotte, 2022).

Solo vento è in questo senso, che potrebbe quasi far credere – titolo compreso – a un romanzo di Philippe Djian. Siamo in un’indeterminata area periferica, dove i personaggi portano nomi di serie americane e vivono destini mediocremente gloriosi, plasmati da affetti tormentati e motivazioni oscure. Barnett, il narratore, un ex soldato in Iraq, ha avuto una serie di fallimenti prima di tentare di riqualificarsi nel business scontato e discutibile dei prodotti per la pulizia importati dall’Africa. Vide la moglie Josefa lasciarlo per un certo Spencer, professore di storia piuttosto importuno, mentre Sally, moglie del suo vicino di casa Miko, proprietario di una catena di lavanderie adibite principalmente al riciclaggio del denaro della droga, gli lasciava senza molti preliminari offerte per cambiare il suo vita in sua compagnia.

Figura perfetta dell’antieroe

Qual è allora questo scenario improbabile, che si direbbe preferibilmente destinato ad una telenovela? Lo scrittore gioca ovviamente con i luoghi comuni per costruire, come al solito, una storia di suspense incessante, ma parziale: il suo narratore vuoto, figura perfetta di un antieroe un po’ smidollato, avanza in una narrativa che sembra fare a meno di lui, dove toccherà a lui al lettore di indovinare l’esito del colpo pianificato dalla seducente Sally, a ” sostenere “ un po’ troppo facile che rischia di andare in pezzi prima della prevista fuga a Veracruz…

A partire da questa sottile cornice di falso thriller, tutta l’arte di Ravey consiste nel costruire un romanzo dalle linee chiare su uno sfondo sfocato, dove le turpitudine del mondo creano uno sfondo strano e triste: soldi sporchi, ricordi di guerra (Barnett è un ex commando, Spencer specialista della Seconda Guerra Mondiale), la bruttezza delle aree periurbane in espansione, dove accanto a capannoni e canili vengono scavate piscine.

Ti resta il 19,07% di questo articolo da leggere. Il resto è riservato agli abbonati.

-

PREV ANZ perde l’appello nella causa di collocamento di azioni da 1,7 miliardi di dollari da Investing.com
NEXT Lézat-sur-Lèze. Grande successo per la Giornata del Patrimonio