Durante un’udienza presso il tribunale federale di West Palm Beach (Florida), Ryan Routh, l’uomo accusato di un tentativo di omicidio contro Donald Trump il 15 settembre, si è dichiarato non colpevole su tutti i fronti.
Accusato del secondo tentativo di omicidio contro l’ex presidente americano Donald Trump, avvenuto il 15 settembre in Florida (Stati Uniti), Ryan Routh, 58 anni, è comparso questo lunedì, 30 settembre, davanti al tribunale federale di West Palm Beach.
Durante l’udienza il sospettato credeva di essere a conoscenza delle accuse a suo carico. Ciononostante, Ryan Wesley Routh si è dichiarato non colpevole di tutte le accuse, incluso il “tentato omicidio di un candidato alla presidenza degli Stati Uniti” il 15 settembre 2024.
“Ci dichiariamo non colpevoli” dei cinque capi d’imputazione, ha dichiarato l’avvocato d’ufficio del sospettato, Kristy Militello, durante l’udienza durata solo pochi minuti.
Una lettera scritta a mano contraddice le sue dichiarazioni
Durante questo, Ryan Routh è entrato in tribunale ammanettato e con i piedi incatenati, con indosso un’uniforme beige da detenuto.
Ryan Routh è stato messo in fuga dagli agenti dei servizi segreti, responsabili della protezione degli alti esponenti politici americani, che lo hanno avvistato con un’arma vicino al campo da golf su cui stava giocando Donald Trump.
È inoltre perseguito per possesso illegale di armi a causa dei suoi precedenti penali, possesso di un’arma con un numero di serie cancellato, possesso di un’arma da fuoco con l’intento di commettere un crimine violento e aggressione a un agente federale.
Prima di essere scoperto, aveva anche trascorso quasi dodici ore in giro per il golf club, secondo l’accusa, che ha reso pubblica una lettera scritta a mano risalente a diversi mesi fa, in cui esprimeva l’intenzione di assassinare Donald Trump.
