Le azioni australiane restano invariate mentre i minatori contro le banche, l’oro guadagna

Le azioni australiane restano invariate mentre i minatori contro le banche, l’oro guadagna
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Mercoledì i titoli azionari australiani sono rimasti poco cambiati, con le perdite nei pesi massimi minerari che hanno compensato i guadagni dei titoli finanziari e auriferi, mentre gli investitori sono stati cauti sui segnali che i politici della banca centrale statunitense non avranno fretta di abbassare i tassi di interesse.

L’indice S&P/ASX 200 era quasi piatto a 7.618,6 alle 0022 GMT. Martedì l’indice di riferimento è sceso dell’1,8%, nella peggiore sessione dall’11 marzo.

Il presidente della Federal Reserve statunitense Jerome Powell ha dichiarato martedì che una serie di dati deludenti probabilmente faranno sì che la banca centrale impiegherà più tempo del previsto per acquisire fiducia sul calo dell’inflazione.

Tornando a Sydney, gli investitori cercheranno indizi sulla traiettoria futura della politica monetaria della Reserve Bank of Australia nei dati sull’occupazione di marzo previsti giovedì.

Tra i settori, il settore minerario è sceso dello 0,3% dopo che i prezzi del minerale di ferro sottostante sono scesi durante la notte.

Il colosso minerario Rio Tinto perde lo 0,8% dopo aver riportato un calo nelle spedizioni di minerale di ferro nel primo trimestre.

BHP Group e Fortescue sono scesi rispettivamente dello 0,6% e dello 0,8%.

Le banche salgono dello 0,5% dopo un calo di cinque giorni, sostenute dalle speranze di forti profitti in vista dell’avvio questa settimana della stagione dei rendiconti trimestrali.

I titoli auriferi sono aumentati dell’1,5% e sono stati tra i maggiori guadagni sull’indice di riferimento, dopo che i prezzi dei lingotti sono rimasti stabili durante la notte.

Evolution Mining ha guadagnato il 5,4% dopo aver riportato ottimi risultati di produzione, mentre Northern Star Resources è salito dello 0,5%.

I valori energetici sono aumentati dello 0,2%. I prezzi del petrolio sono rimasti stabili durante la notte mentre i problemi economici globali hanno contrastato le crescenti tensioni geopolitiche in Medio Oriente.

L’indice di riferimento della Nuova Zelanda S&P/NZX 50 è sceso dello 0,1% a 11.749,3.

I dati diffusi da Statistics New Zealand hanno mostrato che l’indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,6% nel primo trimestre, in linea con le previsioni. (Segnalazione di Megha Rani a Bangalore; Montaggio di Subhranshu Sahu)

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