Alexis Jandard: “So di non essere aggraziato quando si tratta di cadute…”

Alexis Jandard: “So di non essere aggraziato quando si tratta di cadute…”
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È LA stella sportiva di inizio anno. E visto che siamo in Francia, non servono titoli né allori, basta sguazzare nella bellezza. Dopo averci mostrato come atterrare correttamente su un trampolino, Alexis Jandard ci ha concesso un po’ del suo tempo per ripercorrere questo autunno memorabile… e cosa verrà dopo!

The FFL: Se qualche anno fa ti avessimo detto che nel 2024 saresti stata una stella subacquea e che anche il Presidente ti avrebbe chiamato, avresti firmato?

Alexis Jandard : Allora in queste condizioni, come mi dici tu, sul serio! Chi non firma? Ma quello che mi offri è un contratto con il diavolo. Ok, ho donato il sangue lì.

Allora dimmi, cosa avresti dovuto fare in quel momento del salto?

Quindi con i miei compagni di squadra Jules e Gwen avremmo dovuto fare una sincronizzazione a tre. Ognuno di noi doveva fare una capriola e mezza in avanti.

Cos’è per te una capriola e mezza in termini di difficoltà?

Quindi la base è davvero una capriola e mezza, è come un passaggio di piede piatto per un calciatore.

Quasi impossibile da perdere.

Sì… Quello che è successo è che forse c’erano alcune cose. Aspettavamo già da molto tempo e non essendo queste le condizioni normali non ero ben riscaldato. Già, una piccola frattura mentale di fondo. Poi probabilmente c’è stato un cattivo aggiustamento del tabellone.

Quindi arrivo con il piede d’appoggio e metto troppa forza, quindi non c’è resistenza dietro e in gergo quella si chiama debolezza.

Troppa forza dà debolezza, questo è FFL!

Sì, è contraddittorio! Porto la tavola troppo in basso e quando esco la mia gamba mi dice “Beh no, restiamo in fondo”. Il resto è noto: schiena, tavola, caduta in acqua.

Cosa ti passa per la mente in quel momento?

Quindi già volevo restare sul fondo dell’acqua. Non volevo risalire. Sì, ero sconvolto, più che vergognoso. Avevo davvero il pubblico contro di me perché c’erano tutti lì. E non è stato tanto il fatto di aver fallito, almeno in un primo momento, quello che mi è venuto in mente, ma è stato proprio il fatto di aver disonorato la cerimonia e questo parlerà pazzesco di me. Ma in effetti ho subito accettato.

Lo so, non sono stato gentile riguardo alla caduta… In più hai i 2 colleghi della porta accanto che fanno le loro cose carine e tu sei lì… Sai che è stato filmato qualcosa di brutto. Già sospettavo cosa stesse succedendo dietro. Inoltre c’è il presidente Tony Estanguet, Parigi 2024 e i ministri presenti. E sai che ti hanno visto perché sei il primo tuffo dello spettacolo. All’epoca il mio tempismo era pessimo, ma alla fine molto buono per quello che seguì.

E dopo hai altri 2 salti, giusto?

Sì, uno a 5 metri e uno a 3 metri. Lì li ho azzeccati, ma nessuno li ha visti né ha riprodotto di nuovo il video. Strano.

Quando hai capito che saresti stato al centro dell’attenzione delle reti?

Ah beh, subito dopo. Mi è stato inviato il tuo post su Facebook, sei stato il primo a sferrare il mio pugno. E poi mi dico che non c’è più. Devo ancora finire la cerimonia, devo ancora salutare tutti, compreso il presidente.

Gli hai mostrato i tuoi segni rossi?

Sì, lo ammetto, l’ho mostrato un po’. Volevo che la gente provasse un po’ di pietà, non pensasse che avevo semplicemente commesso un errore in modo ridicolo. Dovevo dimostrare che soffrivo un po’.

Ok, la stai prendendo bene?

Beh, certo. Quando ho visto che cominciava a parlare di matto, mi sono detto che potevo anche approfittarne. È una buona opportunità per far luce sul mio sport. Adesso la gente guarderà i tuffi, se riesce a proteggere gli spalti durante la competizione per me è una missione compiuta.

E’ vero che cambierà rispetto a Tokyo in questo senso.

Sì, è un po’ una vendetta su Tokyo! Ho vissuto la mia esperienza olimpica senza pubblico, a porte chiuse, era troppo frustrante! Sei ancora in modalità competizione perché c’è l’ambientazione e i media. Ma tutto il resto è stato difficile. In paese mangi con la finestra davanti al tuo amico. Devi arrivare 5 giorni prima della competizione e partire 24 ore dopo. I Giochi non mi sono stati venduti così!

Quando tornavo a casa, la gente non mi capiva. Mi ha detto “Ma Alexis, hai fatto tu i Giochi, è grandioso!”. Attenzione, non mi lamento, partecipare ai Giochi è il sogno della mia vita, ma non è stata l’esperienza che mi ha venduto. Faremo i Giochi a casa, non vedo l’ora!

Quindi stai facendo i Giochi di Parigi 2024 in sincronia?

Esatto, con Jules Bouyer!

Non è geloso della tua notorietà?

Ovviamente in un duo quando ne hai uno che prende improvvisamente la luce può creare ombre. Voglio dirgli Jules, crea la tua rovina!

No, scherzi a parte, non la vedo così. In ogni caso, Jules realizzerà così tanto in futuro che non ha nulla da invidiare a tutto ciò. È già campione mondiale ed europeo junior e ha già alcune grandi medaglie da senior. Oltre a ciò, ha ancora un potenziale in crescita, quindi lascia che ne approfitti!

E per finire, le Olimpiadi di Parigi: zoppichi o sali sul box?

Sto salendo sulla scatola! Voglio davvero salire su quel podio con lui e sarebbe la battuta finale perfetta per questa storia.

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