La società madre di Terre Bleue, Gigue e Zilton falliscono

La società madre di Terre Bleue, Gigue e Zilton falliscono
La società madre di Terre Bleue, Gigue e Zilton falliscono
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Duror Fashion Group, la holding dei marchi di moda Terre Bleue, Gigue e Zilton, e le altre società del gruppo hanno deciso di chiudere i conti. Lo ha riferito la stessa società in un comunicato stampa sabato. Più di 150 persone perderanno il lavoro a causa del fallimento. 29 negozi rimarranno chiusi per il momento.

Il gruppo è conosciuto soprattutto per i marchi di moda che ha sotto la sua ala protettrice: Terre Bleue, uno dei marchi più noti delle vie dello shopping, il marchio maschile Zilton e il marchio preppy Gigue – una volta fondato da Jo Wyckmans, uno dei pionieri del periodo di massimo splendore della moda belga e nel 2017 è stato inserito nel gruppo Terre Bleue.

L’azienda di famiglia, esistente dal 1938 e guidata da circa cinque anni da Peter Perquy, non è più riuscita a tenere sotto controllo i propri debiti. Secondo il comunicato stampa, da un fatturato di 35 milioni di euro prima del corona, nel 2022-2023 restano 30 milioni di euro. Il gruppo presuppone che questo calo sarebbe continuato nell’anno finanziario 2023-24.

Duror indica come cause principali la crisi del coronavirus, la guerra in Ucraina, l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime, l’inflazione e le recenti condizioni meteorologiche imprevedibili. Ma come nel caso di altri recenti fallimenti nel settore della moda, come Esprit e Scotch & Soda, anche il mercato ultra competitivo gioca un ruolo: concorrenza del fast fashion, negozi online stranieri e vendite su larga scala di seconda mano, come Vinted.

Poiché i marchi del gruppo si trovano anche in boutique multimarca, avvertono sempre più la pressione sui punti vendita più piccoli: “La decimazione dei rivenditori di moda indipendenti, che rappresentano circa il 50% del fatturato di Duror Fashion Group, ha reso tutto ancora più difficile”, si legge ancora nel comunicato stampa.

E sono soprattutto i marchi del segmento medio leggermente più costoso, spesso non molto pronunciato, ad essere sensibili a tutti questi fattori di mercato. I consumatori sembrano abbandonare questo segmento nel segmento del lusso e nel fast fashion. Ciò è stato chiaro anche ad Esprit e Scotch & Soda

L’azienda sottolinea che negli ultimi anni sono state adottate diverse misure per ridurre i costi (nonostante la pressione al rialzo dell’inflazione) e aumentare il fatturato: “Alcuni marchi in portafoglio hanno avuto successo meglio di altri. Gigue, ad esempio, ha ottenuto una buona crescita nelle ultime stagioni. Ciò si è rivelato più difficile per gli altri marchi del gruppo, un fenomeno con cui si è confrontato l’intero settore”.

In questo contesto è stato impossibile raggiungere un accordo definitivo con i finanziatori sulla ripartizione dei crediti su un periodo più lungo. Questa settimana è un momento importante, poiché i prestiti ottenuti durante la crisi del coronavirus scadono il 30 giugno 2024.

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