A tre giorni dalle elezioni, Marine Le Pen solleva la tensione su una possibile convivenza

A tre giorni dalle elezioni, Marine Le Pen solleva la tensione su una possibile convivenza
A tre giorni dalle elezioni, Marine Le Pen solleva la tensione su una possibile convivenza
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Parigi, Francia | Afp | giovedì 27/06/2024 – A tre giorni dal primo turno delle storiche elezioni legislative, Marine Le Pen ha aumentato la tensione su una possibile coabitazione affermando che il titolo di “capo degli eserciti” per il Presidente della Repubblica è “onorario”, dichiarazione denunciata da François Bayrou secondo il quale il capo della RN “mette profondamente in discussione la Costituzione”.

In occasione del grande successo del Raduno Nazionale, Marine Le Pen ha delineato, in un’intervista a Télégramme, una dura convivenza: “Capo delle forze armate, per il presidente, è un titolo onorifico poiché è il Primo Ministro che tiene i cordoni della borsa. Conseguenza, secondo lei: “sull’Ucraina il presidente non potrà inviare truppe”, mentre Emmanuel Macron non ha escluso questa opzione.

Questa affermazione ha fatto trasalire François Bayrou, stretto alleato del Capo dello Stato, per il quale Marine Le Pen “mette profondamente in discussione la Costituzione” con questa affermazione “estremamente grave”.

“I partiti nazionalisti e populisti, quando hanno conquistato il potere in tutta Europa, hanno attuato una strategia metodica per assumere i pieni poteri”, ha aggiunto il ministro degli Affari europei Jean-Noël Barrot.

Il probabile candidato alle presidenziali del 2027 sembra qualificare questa affermazione giovedì mattina su X evocando “il dominio riservato del Presidente della Repubblica”. Ma ha sostenuto che “il Primo Ministro ha, attraverso il controllo del bilancio, i mezzi per opporsi” all’invio di truppe all’estero.

“Se arriviamo alle responsabilità (…), non è per fingere”, ha aggiunto il vicepresidente della RN Sébastien Chenu, evocando altre “linee rosse” come il rifiuto di consegnare a Kiev armi a lungo raggio come Lo ha deciso Emmanuel Macron.

Durante le tre precedenti convivenze della Quinta Repubblica, il presidente aveva mantenuto ampi poteri in materia di politica internazionale e di difesa, in virtù di questo “dominio riservato”. Per un ministro “Marine Le Pen non vuole la convivenza ma il dominio”.

In una dichiarazione all’AFP, il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj si è però detto convinto che “il prossimo governo continuerà a sostenere pienamente l’Ucraina” e “qualunque sia la situazione politica”.

– Due milioni di deleghe –

Una nuova coabitazione richiede l’ottenimento della maggioranza assoluta per la RN nei seggi nell’Assemblea al termine del secondo turno, il 7 luglio.

Per il momento, l’estrema destra è ampiamente in testa al primo turno di domenica, con il 36% delle intenzioni di voto, secondo un sondaggio della Fondazione Ipsos-Jean-Jaurès-Cevipof-Institut Montaigne pour le Monde su quasi 12.000 persone.

Secondo questo ampio studio, che non offre proiezioni sui seggi, la sinistra raccoglierebbe il 29% dei voti, il campo macronista il 19,5% e LR l’8%.

Ma le 577 elezioni, in ciascuna circoscrizione elettorale, contengono molte incognite, e si prevede che gli equilibri saranno profondamente sconvolti tra i due turni a seconda delle riconferma, dei ritiri o anche delle istruzioni di voto.

Solo una maggioranza relativa aprirebbe la prospettiva di un possibile blocco istituzionale, rafforzato dal rifiuto di Jordan Bardella di formare un governo se non avrà la maggioranza assoluta.

L’interesse per queste elezioni legislative anticipate è innegabile: due terzi degli elettori intendono votare domenica, secondo Ifop-Fiducial, il che corrisponderebbe al miglior tasso di partecipazione a questo tipo di elezioni dal 1997.

A prova di questo entusiasmo, mercoledì sera è stata superata la barriera dei due milioni di deleghe e più di 410.000 francesi all’estero hanno partecipato al voto online, che si è chiuso giovedì a mezzogiorno, – rispetto ai 250.000 del 2022 – un record.

Dopo Kylian Mbappé, giovedì altre stelle dello sport francese hanno preso posizione su queste elezioni. Il giocatore di basket Victor Wembanyama ha ritenuto che sia “importante allontanarsi dagli estremi”, mentre il giocatore di pallavolo Earvin Ngapeth “incoraggia il voto contro la RN”.

– Dibattito a tre con Faure –

Prima della fine della campagna ufficiale, venerdì a mezzanotte, i rappresentanti dei tre blocchi sono attesi giovedì sera su France 2 per un dibattito finale.

Questa volta la sinistra manda il capo del Partito socialista, Olivier Faure, a mantenere la contraddizione, quando è stato l’Insoumis Manuel Bompard a resistere martedì sera su TF1.

Nel confronto televisivo ciascuno dei tre contendenti a Matignon avrà comunque la sua parte da svolgere.

Per Giordano Bardella, continuare a rassicurare sulla sua serietà e chiarezza, quando i suoi avversari hanno sottolineato le presunte inesattezze del suo progetto sulle pensioni o hanno denigrato la sua idea di escludere i cittadini con doppia cittadinanza da alcune posizioni ritenute sensibili.

L’attuale inquilino di Matignon intende rilanciare la “mobilitazione generale” rimandando indietro la RN che “stigmatizza” e quelli che chiama sempre i “Nupes”, che accusa di leggerezza nei confronti del “comunitarismo”.

Olivier Faure, dal canto suo, dovrà giurare sull’unità della vasta coalizione di sinistra, sempre pronta a infiammarsi sul caso della France insoumise in generale e del suo leader Jean-Luc Mélenchon in particolare.

Quest’ultimo è ancora un candidato per Matignon? “Non sto dicendo sì o no”, ha risposto mercoledì a LCI.

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