Celine Dion: dopo la messa in onda delle immagini shock della sua malattia, l’IHU di Montpellier lancia un appello alla star

Celine Dion: dopo la messa in onda delle immagini shock della sua malattia, l’IHU di Montpellier lancia un appello alla star
Celine Dion: dopo la messa in onda delle immagini shock della sua malattia, l’IHU di Montpellier lancia un appello alla star
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Nelle immagini del documentario possiamo vedere la star tra spasmi dolorosi e convulsioni paralizzanti. Tempi difficili quelli che sta attraversando Celine Dion poiché soffriva della sindrome della persona rigida. Dal 25 giugno, “Je suis: Céline”, un nuovo documentario di Prime Video ripercorre il viaggio della cantante con la malattia.

L’icona internazionale aveva annunciato nel dicembre 2022 di soffrire di questa rara malattia autoimmune. La sindrome è caratterizzata da rigidità muscolare involontaria e spasmi innescati dalla stimolazione emotiva. “Non ho combattuto la malattia, è ancora in me e per sempre. Troveremo, spero, un miracolo, un modo per curarlo con la ricerca scientifica, ma devo imparare a conviverci.” ha testimoniato Vogue Lo scorso aprile.

Il documentario rivela la dura realtà di questa malattia. Ha suscitato molta emozione sui social una scena durata diversi minuti: quella di Céline, paralizzata, in lacrime, colpita da un attacco convulsivo. Possiamo quindi vedere la sua équipe medica intervenire con Valium e uno spray nasale per alleviare i suoi sintomi.

In risposta, un medico dell’IHU di Montpellier è intervenuto questa mattina a France Bleu Occitani, per proporre una soluzione dopo la diffusione delle immagini scioccanti del documentario.

Un obiettivo da 10 milioni di euro

Se qualcuno oggi arriva con 10 milioni di euro e mi dice “fammi una biomedicina“, Io faccio“, ha lanciato giovedì mattina il direttore dell’istituto ospedaliero universitario di Montpellier, Christian Jorgensen, al microfono di Francia Bleu Occitanie.

L’IHU è oggi mobilitata al 200% nella ricerca per combattere il lupus, la poliartrite e la sclerodermia. Solo una cinquantina di persone in Francia sono affette dalla stessa sindrome di Celine Dion. “È un mercato che non interessa a nessuno“, ha spiegato Christian Jorgensen per giustificare la necessità di finanziamenti per avviare la ricerca.

Innanzitutto lei (Céline Dion ndr) darebbe un impulso alla ricerca per la piccola comunità delle malattie rare e poi, in tempi brevi, potremmo offrirle una soluzione specifica. Penso che per lei 10 milioni di euro non siano tanti, e non è affatto uno scherzo, se qualcuno arriva con 10 milioni di euro per sviluppare una biomedicina, in due anni è pronto“, ha detto il medico alla radio locale.

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