Il gol nel finale rovina la giornata storica di Modric

Il gol nel finale rovina la giornata storica di Modric
Il gol nel finale rovina la giornata storica di Modric
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Lipsia – Completamente abbattuto, Luka Modric si è seduto sulla panchina dei sostituti e ha nascosto la faccia nella maglia dell’Italia. Poiché l’Italia campione in carica ha segnato all’ottavo minuto di recupero realizzando l’1-1 (0-0) in questa partita decisiva del Gruppo B, la Squadra Azzurra si è qualificata direttamente agli ottavi di finale.

La Croazia, arrivata terza ai Mondiali, e la sua superstar del Real Madrid rischiano invece l’eliminazione nel turno preliminare degli Europei di calcio. Con soli due punti, la squadra ha pochissime possibilità di diventare una delle quattro migliori terze classificate del girone.

Modric è diventato il marcatore più anziano nella storia del Campionato Europeo al 55esimo minuto, quando ha segnato 1-0 appena 31 secondi dopo aver sbagliato un rigore di mano contro il capitano dell’Italia Gianluigi Donnarumma. Ma il pareggio nel finale di Mattia Zaccagni (90+8) rovina questa giornata storica. Con le lacrime agli occhi, ha ringraziato i tifosi dopo la partita. Sembrava il suo triste addio al grande torneo di calcio con la Nazionale nella sua 178esima partita internazionale.

Il ct dell’Italia Luciano Spaletti, invece, ha detto: “Ci credi fino all’ultimo secondo. E non importa se giochi bene o male, può sempre esserci un momento che decide tutto. Sono successe cose del tutto illogiche e impossibili da comprendere”.

Fischi per gli italiani

Quasi un’ora prima del calcio d’inizio, gli italiani hanno già un’idea di cosa aspettarsi. Sono stati accolti con fischi acuti da decine di migliaia di tifosi croati mentre si riscaldavano in campo. «Ci ​​sono partite che decidono se puoi scrivere una grande storia o una piccola storia», aveva sottolineato il giorno prima mister Luciano Spalletti.

Ma non è stata la sua squadra nella quale, sorprendentemente per molti, hanno giocato di nuovo dall’inizio i recentemente deludenti Jorginho e Giovanni di Lorenzo, ma la squadra croata che ha voluto continuare la storia dell’Europeo con volontà e determinazione. La squadra di coach Zlatko Dalic era presente, intransigente e determinata.

Prima grande occasione per i croati

Gli azzurrini avanzano minuto dopo minuto nella propria metà campo, cosa che Spalletti aveva già indicato prima: una partita forse un po’ meno attraente. I croati hanno regalato i primi momenti di atmosfera.

E che ragazzo: Luka Sucic, nuovo sulla formazione titolare, ha tirato da circa 20 metri, e in stile Manuel Neuer, l’italiano Gianluigi Donnarumma si è allungato e ha pescato la palla dall’angolo. Erano stati giocati meno di cinque minuti.

I tifosi croati hanno alzato ancora di più la temperatura. Mentre Modric lottava per un pallone quasi senza speranza, Luka, le grida di Luka risuonavano per lo stadio, che era saldamente nelle mani dei biancorossi. E i giocatori in campo erano difficilmente riconoscibili rispetto allo 0:3 contro la Spagna, vincitrice del girone, e al 2:2 contro l’Albania.

Più e migliori possibilità per gli italiani difensivi

Guidati dal terzino sinistro Josko Gvardiol nella sua ex sede di lavoro da ex Lipsia, i croati mettono sotto pressione la Squadra Azzurra. Mancano però precisione e idee per creare ulteriori momenti pericolosi proprio davanti alla porta di Donnarumma.

Finché non subiva gol, probabilmente era questo il piano di Spalletti. Non è stato bello, ma sarebbe stato davvero efficace se Mateo Retegui, appena nominato attaccante, avesse sfruttato le sue due occasioni (21esimo/26esimo) o se il portiere croato Dominik Livakovic avesse battuto Alessandro Bastoni (27esimo) e Lorenzo Pellegrini (36°). .) non avrebbe parato.

Modric segna e lo stadio trema

E poi la prestazione scoraggiata degli italiani è stata punita. Davide Frattesi, entrato al posto di Pellegrini nell’intervallo, si è preso la palla sul braccio: fischio di rigore dopo lo studio del video. Modric ha fatto una corsa davanti alla curva croata e ha fallito a causa di Donnarumma. Mezzo minuto dopo la palla era ancora in porta. Ed è stato Modric a tirare in rete dopo un forte tentativo difensivo del portiere italiano.

Lo stadio tremò, volarono boccali di birra, tutti i giocatori croati corsero verso Modric, che segnò all’età di 38 anni e 289 giorni. Nessuno è mai stato più vecchio. L’Italia ora ci prova, ma anche i suoi sforzi tardivi dopo la lunga fase passiva non sono bastati. Modric è stato sostituito dieci minuti prima della fine, ha ricevuto grandi applausi e ha assistito in piedi ai drammatici minuti finali. E poi ha dovuto guardare Zaccagni tirare in porta durante un contropiede nei minuti di recupero.

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