Legislativo: Laurent Berger respinge l’idea di una nomina alla carica di Primo Ministro

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“La prima emergenza è evitare la RN”, non sapere chi andrà a Matignon, ha giudicato lunedì su Le Monde l’ex segretario generale del CFDT Laurent Berger, il cui nome era stato citato da Raphaël Glucksmann come possibile primo ministro alla caso di vittoria della sinistra.

“Stallo di stallo”. “L’argomento, d’ora in poi, la prima emergenza, è evitare la Marina. Questa formazione non fornisce alcuna risposta alle sfide economiche, sociali, ecologiche e democratiche che tutti dobbiamo affrontare. Ci porta verso un vicolo cieco”, ha dichiarato in un’intervista pubblicata dal quotidiano, poco prima di un’intervista su France 2.

Per Laurent Berger, Emmanuel Macron, con la sua decisione la sera delle elezioni europee, “ha corso un rischio estremo, quello della dissoluzione della democrazia” e “rappresenta una minaccia a ciò che sta alla base dei valori della Repubblica: uguaglianza, libertà , fraternità”.

“Situazione molto grave”. E, nelle elezioni legislative anticipate, “non è questo il momento di dare le chiavi del potere a coloro che sognano un mondo di ieri che non è mai esistito, attorno a una visione stentata dell’identità”, ha giudicato RN come “la Francia della paura”, “non la Francia delle soluzioni e ancor meno la Francia della fraternità”.

Alla domanda se fosse stato tentato da Matignon, l’uomo di cui Raphaël Glucksmann ha indicato il nome come potenziale primo ministro se la sinistra avesse vinto le elezioni legislative, Laurent Berger ha risposto: “Non mi iscrivo nel registro delle tentazioni data la gravissima situazione Stiamo facendo esperienza. Non siamo in una piccola corsa di cavalli”.

“Non è il mio desiderio.” Ai suoi occhi, “l’urgenza del momento è che non ci sia un’Assemblea nazionale dominata dalla RN, la sera del 7 luglio”. «Dopo, il nome della personalità che andrà a Matignon è l’ultima delle mie preoccupazioni oggi», scivolò. “In ogni caso, non è il mio desiderio”, ha aggiunto a France 2, ricordando la sua “scelta di ritirarsi dalla vita pubblica” per “abbracciare una carriera nel settore privato”, per fare “un po’ di insegnamento”.

Interrogato sullo scenario di Jean-Luc Mélenchon a Matignon, l’ex segretario generale della CFDT ha sbottato sul canale pubblico: “Non può essere Jean-Luc Mélenchon. Dobbiamo fermare queste storie. (…) Cerca di far esplodere tutto. Sapete, ci saranno creatori di caos ovunque. Ciò che serve è pacificazione, riconciliazione e capacità di parlarsi e scendere a compromessi”.

© Agenzia France-Presse

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