20.000 fumatori ed ex fumatori tra i 50 e i 74 anni chiamati a sottoporsi al test in Francia – Libération

20.000 fumatori ed ex fumatori tra i 50 e i 74 anni chiamati a sottoporsi al test in Francia – Libération
20.000 fumatori ed ex fumatori tra i 50 e i 74 anni chiamati a sottoporsi al test in Francia – Libération
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Migliore rilevamento e svezzamento. È questo l’obiettivo del programma pilota rivolto ad alcuni fumatori ed ex fumatori, che sarà avviato entro la fine dell’anno, ha annunciato giovedì 23 gennaio l’Istituto Nazionale contro il Cancro (Inca). Causato in circa otto casi su dieci dal tabacco, questo tumore caratterizzato da una crescita anormale e incontrollata delle cellule dei polmoni rimane il tumore più mortale in Francia, con 30.400 decessi ogni anno. Il programma pilota comprenderà 20.000 partecipanti, di età compresa tra 50 e 74 anni, fumatori o ex fumatori che hanno smesso da meno di 15 anni e con un consumo cumulativo di tabacco di almeno 20 pacchetti all’anno. Verrà chiesto loro di eseguire due scansioni del torace a basso dosaggio – vale a dire con radiazioni moderate, equivalenti a una radiografia standard – a distanza di un anno, poi ogni due anni, e verrà anche proposto loro di fumare per lo svezzamento.

L’obiettivo di questo progetto pilota è determinare i metodi di screening più efficaci e sicuri mediante TC del torace. In particolare valutando la durata, la frequenza, il ruolo dell’intelligenza artificiale, l’impatto economico o anche l’impatto sull’erogazione delle cure, secondo il presidente dell’Inca, Norbert Ifrah. In Francia, tre tumori (seno, colon-retto, cervice) sono oggetto di uno screening organizzato, proposto sistematicamente a una popolazione target. Ma per quanto riguarda il cancro ai polmoni, l’ostacolo principale per le autorità sanitarie è da tempo il rischio «surdiagnostico» di tumori che alla fine non si evolverebbero in cancro.

Scansione del torace nelle persone a rischio

Numerosi studi hanno dimostrato i benefici dello screening organizzato del cancro del polmone. Una TC a basso dosaggio nelle persone a rischio consente di individuare precocemente piccoli tumori iniziali e di ridurre il rischio di morte di circa il 20-25%. Nel 2022 ha quindi raccomandato l’Alta Autorità sanitaria “l’implementazione di esperimenti nella vita reale prima di considerare l’implementazione di un programma di screening organizzato su larga scala”. Infatti, i risultati dello studio pilota “condizionarà la generalizzazione dello screening organizzato”ha precisato il presidente dell’Inca, secondo il quale “possiamo ragionevolmente sperare in una generalizzazione anche prima del 2030”.

“Speriamo che i primi scanner vengano eseguiti all’inizio della seconda metà del 2025”indicò il professor Norbert Ifrah. Ne sono convinto“un certo numero di persone che desiderano sottoporsi al test sono ai blocchi di partenza”Il presidente dell’Inca ha aggiunto che i medici di medicina generale, le ostetriche, gli infermieri di livello avanzato, i farmacisti, gli pneumologi, gli specialisti del tabacco, gli tossicodipendenti e gli oncologi potranno indirizzare i pazienti ai centri associati al sistema. Regione per regione, l’organizzazione verrà implementata con le Agenzie sanitarie regionali.

Cancro diagnosticato oggi in una fase troppo tardiva

“L’interesse per lo screening è importante per la salute pubblica”ha sottolineato il professor Norbert Ifrah. In effetti, la maggior parte delle diagnosi vengono effettuate in una fase troppo tardiva, complicando i trattamenti e riducendo le possibilità di sopravvivenza, poiché i sintomi del cancro ai polmoni impiegano molto tempo a manifestarsi. Inoltre, il numero di nuovi casi si sta stabilizzando tra gli uomini, mentre è in forte aumento tra le donne che hanno iniziato a fumare più tardi. Per questi ultimi, il numero di decessi per cancro al polmone potrebbe superare quest’anno quello dei decessi per cancro al seno, ovvero 12 600 decessi nel 2021 (dati più recenti del National Cancer Institute). Il tabacco invece no “il nemico assoluto” avverte il presidente dell’Inca, almeno non è il solo. Altre esposizioni sono riconosciute come cancerogene per i polmoni (amianto, gas di scarico dei motori diesel, radon, alcuni idrocarburi, alcune radiazioni ionizzanti, ecc.).

“Ogni anno lasciamo morire un certo numero di persone non attuando questo screening” nazionale, ha giudicato mercoledì in conferenza stampa il direttore generale dell’istituto Gustave Roussy, Fabrice Barlesi, pur riconoscendo che“devi organizzarlo”. Denominato Impulsion, il progetto pilota selezionato è realizzato da un consorzio coordinato dai professori Marie-Pierre Revel presso Assistance Publique – Hôpitaux de Paris e Sébastien Couraud (Hospices Civils de Lyon). L’Inca lo finanzierà per 6 milioni di euro, una cifra “colossale” secondo il suo presidente. Da parte sua, l’assicurazione sanitaria coprirà il 100% degli scanner.

All’estero solo gli Stati Uniti hanno già generalizzato lo screening del tumore al polmone “nella mente” ma lo è “pagato”che limita la partecipazione, secondo il presidente dell’Inca. Altri paesi ci stanno lavorando, come l’Australia, che dovrebbe iniziare a luglio, o gli stati dell’Europa centrale e orientale.

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