Nel 2024 nelle farmacie francesi sono stati effettuati circa 5 milioni di test rapidi di screening per il Covid-19. Una cifra che rischia di crollare drasticamente se si concretizzeranno i recenti annunci della Direzione generale della Sanità (DGS) in merito alla delisting di questi test. Per l’Unione dei sindacati comunitari dei farmacisti (USPO), questa misura è “una pugnalata alle spalle” per le farmacie, che vedranno erodersi il proprio margine in un momento in cui la situazione economica delle farmacie è già considerata preoccupante dal sindacato.
€ 19,50 per il test di screening influenzale/Covid
Attualmente la copertura assicurativa sanitaria per i test Covid ammonta a 16,50 euro. Questo sostegno permette inoltre di effettuare uno screening combinato per influenza e RSV a un costo inferiore, perché il paziente paga solo il costo aggiuntivo di 3 euro legato al dispositivo medico. “Se viene tolta la copertura assicurativa sanitaria, il paziente non dovrà più pagare 3 euro, ma 19,50 euro € per la sua proiezione. Il prezzo dei test combinati aumenterà quindi notevolmente e molti pazienti non si sottoporranno più al test. »si rammarica Guillaume Racle, delegato all’economia dell’USPO, che denuncia un passo indietro nella gestione delle epidemie.
Autotest: più economici, ma meno affidabili
I pazienti potrebbero allora ricorrere agli autotest, una soluzione meno costosa – 3,35 euro e 5,20 euro per gli autotest destinati ai bambini – ma anche meno affidabile. “Ma l’autotest non è affidabile quanto il test di riferimento effettuato in farmacia, perché la carica virale può aumentare già poche ore dopo l’esecuzione dell’autotest”spiega Guillaume Racle. Inoltre, il farmacista ritiene che l’aumento delle vendite di autotest non sarà sufficiente ad arginare la perdita di margine legata al rimborso dei test antigenici. “Non siamo rassegnati. Lotteremo fino alla fine perché le cose possono ancora muoversi. Il governo abbia tempo per riflettere prima della pubblicazione del decreto”stima Guillaume Racle.
Non è stata appresa alcuna lezione dalla crisi sanitaria
Amareggiato, Guillaume Racle ritiene che “ lo Stato sembra ignorare che il test di screening in farmacia è un intero processo di cura, un’intera attività di prevenzione e informazione dei pazienti. Questa decisione, se mantenuta, farà sì che i pazienti perdano abitudini di prevenzione che difficilmente riacquisteranno. Purtroppo non stiamo imparando dalla crisi sanitaria, anche se oggi ci troviamo di fronte a un’epidemia di influenza particolarmente grave e mortale. »
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