STORIA NOSTRA. Il maresciallo d’Ornano al capezzale della sua città di Bordeaux decimata dalla peste

STORIA NOSTRA. Il maresciallo d’Ornano al capezzale della sua città di Bordeaux decimata dalla peste
STORIA NOSTRA. Il maresciallo d’Ornano al capezzale della sua città di Bordeaux decimata dalla peste
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Il 21 gennaio 1610, Alfonso d’Ornano, Maresciallo di Francia e anche figlio maggiore di Sampiero e Vannina, morì a Parigi in seguito ad un intervento chirurgico tentato di salvarlo dalla malattia dei calcoli. La sua salma fu riportata a Bordeaux, città di cui era sindaco, dove la sua scomparsa suscitò il lutto pubblico. Destino favoloso quello di Alfonso d’Ornano che stette al fianco del padre fin dall’età di diciotto anni, armi in mano contro i genovesi. E chi, nel 1589, mise le sue forze tenente generale del Delfinato al fianco di Lord Lesdiguières per farlo “per opporsi direttamente o indirettamente ai nemici pubblici e preservare questa provincia per il suo signore naturale Enrico, quarto del nome. »

Alfonso d’Ornano conquista la stima degli abitanti di Bordeaux decimati dalla peste

Enrico IV, che scrisse “mio cugino” rivolgendosi ad Alfonso d’Ornano, gli affiderà l’alta funzione di Regio Commissario presso l’Assemblea dei Notabili.

La stima reciproca tra Enrico IV e il maresciallo d’Ornano, tra il re di Francia e il governatore del Delfinato, unisce i vincoli di subordinazione a segni di affetto. Perché, oltre ai valori guerrieri che ha dimostrato nella difesa della Casa di Borbone, Alfonso d’Ornano ha dimostrato a Bordeaux come sindaco un coraggio raro. Facendosi un punto d’onore nel prendersi cura degli abitanti della sua città decimati dalla peste, si guadagnò la stima del popolo e del Re.

Salute

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