Il rischio di demenza potrebbe raddoppiare entro il 2060: studio

Il rischio di demenza potrebbe raddoppiare entro il 2060: studio
Il rischio di demenza potrebbe raddoppiare entro il 2060: studio
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Uno studio preoccupante prevede un raddoppio dei casi di demenza entro il 2060 negli Stati Uniti. Quali sono i fattori di rischio e come proteggere il cervello? Le risposte in questo articolo…

L’oblio è un fenomeno comune che aumenta con l’età e può progredire fino a disturbi cognitivi più gravi come la demenza. Sebbene questi cambiamenti siano spesso legati al normale invecchiamento, un nuovo studio condotto da ricercatori americani lancia l’allarme. Secondo le loro proiezioni, il numero di nuovi casi di demenza potrebbe raddoppiare entro il 2060 negli Stati Uniti, da 514.000 a 1 milione all’anno.

Uno studio su larga scala sul rischio di demenza

Per raggiungere queste conclusioni preoccupanti, gli scienziati hanno analizzato i dati di oltre 15.000 partecipanti di età media di 55 anni, seguiti per 23 anni. Hanno scoperto che il rischio di sviluppare demenza aumenta significativamente dopo i 75 anni, raggiungendo il 42% all’età di 95 anni. Le donne e le persone di origine afro-americana sembravano più colpite, così come i portatori di una variante del gene APOE4 associata all’Alzheimer.

Secondo i ricercatori, questo previsto aumento dei casi di demenza può essere spiegato in parte con l’invecchiamento della popolazione, in particolare dei baby boomer che stanno raggiungendo un’età avanzata. Anche le disparità socioeconomiche potrebbero svolgere un ruolo, poiché un’istruzione e un’alimentazione inadeguate nelle prime fasi della vita aumentano i rischi in seguito.

Uno stretto legame tra cuore e cervello

Al di là dell’età, alcune malattie cardiovascolari come la fibrillazione atriale, la malattia coronarica o l’insufficienza cardiaca sono associate ad un aumento del rischio di demenza. I fattori che gravano sul cuore, come il colesterolo alto, l’ipertensione, l’obesità e il diabete, hanno quindi un impatto anche sul cervello. L’infiammazione cronica sarebbe un altro punto in comune tra patologie cardiache e neurologiche.

Prevenire la demenza attraverso una vita sana

Di fronte a questi risultati allarmanti, gli esperti sottolineano l’importanza della prevenzione a tutte le età. Adottare una dieta antinfiammatoria ricca di frutta, verdura, cereali integrali, pesce e grassi buoni ridurrebbe il rischio di declino cognitivo. È il caso delle diete Mediterranea, DASH e MIND.

Si stima che seguendo una dieta antinfiammatoria, le persone che già soffrono di diabete, malattie cardiache o hanno avuto un ictus potrebbero ridurre di un terzo il rischio di demenza.

Spiega uno degli autori dello studio

Oltre al piatto si consiglia di:

  • Praticare un’attività fisica regolare
  • Mantenere una vita sociale ed emotiva soddisfacente
  • Stimola il tuo cervello attraverso attività (lettura, giochi, ecc.)
  • Dormi bene e gestisci lo stress
  • Evitare tabacco, alcol e cibi ultra-processati

Adottando queste sane abitudini il prima possibile, mettiamo dalla nostra parte tutte le possibilità di invecchiare in buona salute cognitiva. Le proiezioni contenute in questo studio, per quanto allarmanti, hanno il merito di attirare l’attenzione su un importante problema di sanità pubblica. Sta a noi cogliere ora le opportunità per prenderci cura del nostro cervello.

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