Un paziente affetto da HIV, seguito a Marsiglia, è in remissione dopo un trapianto di midollo osseo allogenico effettuato nel 2020, ha comunicato venerdì l’AP-HM (ospedali pubblici di Marsiglia), sottolineando che questo caso sarebbe il primo in Francia e l’ottavo al mondo. mondo.
Il paziente, di circa sessant’anni e diagnosticato sieropositivo nel 1999, aveva “sviluppato una leucemia mieloide acuta nel 2020”, ha spiegato l’AP-HM. Nel luglio 2020, aveva ricevuto un trapianto di midollo osseo allogenico da un donatore che “presentava una rara mutazione genetica (Delta 32) sul gene CCR5, impedendo all’HIV di entrare nelle cellule”, ha spiegato l’APHM. Dopo questo allotrapianto, che ha permesso di curare la leucemia, “la paziente ha continuato il suo trattamento antiretrovirale per tre anni”, fino all’ottobre 2023, precisa l’AP-HM.
Esami approfonditi e test negativi
Sono stati effettuati esami virologici “più approfonditi”, comprendenti “test di carica virale ultrasensibile”, “test di coltura virale” e “ricerca del DNA pro-virale corrispondente al possibile serbatoio del virus” ancora presente nell’organismo del paziente, e “Tutti questi test si sono rivelati negativi”, ha spiegato l’AP-HM.
Casi speciali
Gli ospedali pubblici di Marsiglia precisano però che questo caso non può essere “generalizzato a tutti i pazienti affetti da HIV a causa dell’onere dei trattamenti associati all’allotrapianto”. Tuttavia, secondo loro, “apre nuove prospettive per la ricerca sul virus”.
L’AP-HM ricorda che fino ad allora erano stati “segnalati in tutto il mondo” sette casi simili con trapianto di midollo osseo allogenico e che per sei di essi “il donatore portava la mutazione Delta 32 sul recettore CCR5”.
Questi casi di remissione osservati in tutto il mondo negli ultimi anni rappresentano uno sviluppo certamente spettacolare, ma comportano operazioni rischiose, possibili solo in casi molto specifici, ci ricordano regolarmente i ricercatori.
In tutto il mondo la lotta contro l’HIV e l’AIDS avanza, anche se la fine dell’epidemia resta lontana. Secondo il rapporto annuale pubblicato a novembre dall’agenzia UNAIDS, nel 2023 le infezioni da virus dell’immunodeficienza umana (HIV) sono scese al minimo storico, in un range compreso tra un milione e 1,7 milioni.
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