Meta sta quindi interrompendo il suo programma indipendente di verifica dei fatti per un sistema di valutazione della comunità, come su X. Facebook, Instagram e Threads si affidano agli utenti per segnalare disinformazione.
Meta sta inoltre aumentando le soglie dei suoi filtri automatizzati per ridurre le eliminazioni, giustificate o meno. Sebbene non sia stato annunciato ufficialmente nulla, secondo quanto riferito la società sta terminando il suo programma principale di diversità e inclusione.
Durante questa intervista di quasi tre ore, Mark Zuckerberg giustifica questa scelta con il ritorno alla libertà di espressione. “L’essenza stessa dei social media è consentire alle persone di condividere ciò che vogliono, in linea con la nostra missione originaria di dare alle persone il potere di condividere e rendere il mondo più aperto e connesso”. afferma il leader di Meta.
Solo che i tempi di questa nuova politica sollevano interrogativi, appena prima dell’insediamento di Donald Trump. In precedenza, il presidente eletto aveva accusato Mark Zuckerberg di cospirazione e lo aveva minacciato di prigione se lo avesse fatto di nuovo.
Il leader di Meta si dice ottimista riguardo alla futura amministrazione e crede in Donald Trump “vuole solo che l’America vinca”. Mark Zuckerberg sottolinea l’importanza di un governo che difenda le aziende tecnologiche statunitensi all’estero, alludendo alle pressioni di Bruxelles.
Mark Zuckerberg afferma che l’evoluzione della politica di moderazione era pianificata da tempo. “Ho sempre avuto paura di diventare l’arbitro della verità mondiale” dice il leader di Meta che parla della delicata posizione di influenzare miliardi di utenti. Per lui, due momenti hanno spinto alla censura ideologica: le elezioni presidenziali del 2016 e l’inizio della pandemia di COVID-19 nel 2020.
Per Mark Zuckerberg, X “ha fatto meglio di noi”
Il dirigente di Meta afferma che l’amministrazione Biden avrebbe spinto l’azienda a sopprimere, tra le altre cose, informazioni veritiere sugli effetti collaterali del vaccino. Per lui, “ha fatto meglio di noi” in termini di moderazione con il sistema di rating comunitario nonostante l’abbandono degli inserzionisti.
Mark Zuckerberg vede un cambiamento sociale di fronte alla crescente sfiducia nei confronti delle autorità governative e dei media tradizionali. Secondo lui, gli utenti di Internet preferiscono i contenuti dei social network e dei podcast come quello di Joe Rogan.
Il leader di Meta ha anche reagito alla nomina del presidente dell’UFC Dana White nel consiglio di amministrazione. La scusa già pronta? Donald Trump ne avrebbe bisogno“una forte personalità” per far fronte alle crescenti pressioni del governo globale.
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