Marine Le Pen è a Mayotte fino a martedì 7 gennaio. Arrivata domenica a fine giornata, la leader dei deputati del RN inizia lunedì una maratona incontrando le vittime del ciclone Chido.
Aveva in programma, con la sua delegazione, di visitare Grande-Terre, l’isola principale dell’arcipelago. In programma: incontro con gli operatori sanitari dell’ospedale generale di Mayotte – ormai operativo al 76% secondo il Ministero dell’Interno – con visita al reparto maternità, il più grande di Francia. Il presidente del gruppo RN dell’Assemblea intende poi fare un giro dell’isola per incontrare gli eletti e gli abitanti del nord (Dzoumonié, Hamjago), dell’ovest (Sohoa, Sada) e del sud-ovest (Boueni), luoghi ancora difficili da raggiungere accesso.
La leader dell’estrema destra è in terreno conquistato a Mayotte, dove il suo partito si è affermato nelle ultime elezioni presidenziali e legislative. A luglio il Partito della Fiamma ha ottenuto addirittura uno dei suoi primi due seggi parlamentari all’estero.
Ma fin dalle prime ore del suo viaggio, Marine Le Pen ha dato il tono: la sua priorità è infatti la lotta all’immigrazione clandestina. Così, con il piede appena sul suolo di Mahoran, ha salutato i vigili del fuoco e i gendarmi della sicurezza civile sulla pista dell’aeroporto di Dzaoudzi. Molto rapidamente si comincia a parlare della gestione dei rifiuti lasciati dal passaggio del ciclone, in particolare delle carceri che non sono già state riutilizzate per ricostruire le baraccopoli.
La leader dei deputati del Raggruppamento Nazionale è felice quando le viene detto che sono stati prelevati ed evacuati dall’arcipelago. “L’intera prigione se ne andrà? Questa è una buona cosa”dice. L’unico modo per impedire la ricostruzione delle baraccopoli secondo Marine Le Pen: impedire l’arrivo di immigrati clandestini a Mayotte. Una lotta di cui si prende il merito della maternità.
“Mi perdoni se sono il primo ad aver detto che promettere di dare soldi a Mayotte non servirebbe a niente se non si risolvesse il problema dell’immigrazione clandestina.
Marine Le Pensu franceinfo
“Possiamo continuare a fingere, ma penso che i Mahorai ne siano un po’ stufi”, ha sostenuto, in riferimento alla pressione migratoria, in particolare dalle vicine Comore, sul dipartimento, il più povero della Francia.
Il capo dei deputati della RN avverte: se la lotta all’immigrazione non figura nella legge di emergenza presentata dal governo questa settimana, il suo gruppo tenterà di modificare il testo presentando emendamenti. Di fronte all’immigrazione irregolare, François Bayrou aveva chiesto un censimento della popolazione e sollevato la “questione” del ritorno al diritto fondiario a Mayotte, già limitato nell’arcipelago.