Google ha pubblicato un articolo sulla prestigiosa rivista scientifica Natura che rivela le capacità del suo ultimo chip quantistico chiamato Willow. Innanzitutto il chip di Google è dotato di un sistema di correzione degli errori. Nel caso dei qubit superconduttori, infatti, una delle sfide più grandi è che possono perdere le loro proprietà quantistiche a causa delle interazioni con l’ambiente. In generale, maggiore è il numero di qubit, maggiori sono gli errori. Ma nel caso di Willow, sembra che accada il contrario: “Abbiamo testato matrici sempre più grandi di qubit fisici, passando da una griglia di qubit codificati 3×3 a una griglia 5×5, quindi a una griglia 7×7. Ad ogni passo, grazie ai nostri ultimi progressi nella correzione quantistica degli errori, siamo riusciti a ridurre della metà il tasso di errore”ha annunciato Hartmut Neven, direttore di Google Quantum AI.
Un altro grande progresso: la velocità di calcolo. I ricercatori di Google hanno utilizzato il banco di prova chiamato campionamento circuitale casuale (RCS) per misurare le prestazioni di Willow. Di conseguenza, il chip, con 105 qubit, è stato in grado di eseguire il calcolo in meno di cinque minuti, laddove gli attuali supercomputer ne impiegherebbero 10 settilioni (1025) anni, più dell’età dell’universo. Ora il prossimo passo per Google è dimostrare le prestazioni di Willow per le applicazioni del mondo reale.