Huawei ha presentato i suoi smartphone Mate 70 e Mate X6, dotati di HarmonyOS Next, un sistema operativo progettato interamente in-house. A differenza delle versioni precedenti che si affidavano ancora parzialmente al codice open Source di Android, HarmonyOS Next ne è ora completamente privo. Questo sviluppo posiziona Huawei come uno dei principali attori nello sviluppo di sistemi operativi mobili indipendenti.
Il Mate 70, previsto per il 4 dicembre in Cina, simboleggia un’importante svolta tecnologica per Huawei. Questo modello succede al Mate 60, che è stato il primo smartphone dotato di un processore interamente prodotto in Cina. Questa impresa consente a Huawei di eludere le restrizioni commerciali imposte dagli Stati Uniti. Tuttavia, il marchio è ancora limitato ai chip da 7 nanometri, mentre Apple si prepara a passare ai chip da 2 nanometri.
Da più di un decennio Huawei aspira a sviluppare i propri chip e software per liberarsi dalla dipendenza da Google e Android. Nel 2012, l’azienda ha iniziato a lavorare su un sistema operativo alternativo, che ha dato vita a HarmonyOS nel 2019. Oggi, HarmonyOS Next realizza questa visione di completa autonomia staccandosi completamente dall’ecosistema Android.
Nonostante le accuse di furto di segreti commerciali e le sanzioni americane, Huawei continua la sua ascesa. Il marchio è stato accusato di aver ottenuto illegalmente dei chip tramite un intermediario, il che non ha rallentato le sue ambizioni. Huawei prevede di dotare tutti i suoi futuri smartphone di HarmonyOS, con notevoli miglioramenti nelle prestazioni, annunciate a +40% grazie al nuovo sistema operativo.
Il Mate 70 sarà disponibile a partire da $760 per il modello standard da 6,7 pollici, con le versioni Pro a un prezzo più alto. Questi dispositivi, che combinano innovazioni hardware e software, illustrano l’impegno di Huawei nel fornire prestazioni ottimizzate, rafforzando al contempo la propria posizione nel mercato globale nonostante i vincoli.
Con HarmonyOS Next, Huawei si posiziona come pioniere dell’indipendenza tecnologica, cercando di ridefinire l’ecosistema degli smartphone superando le sfide geopolitiche e industriali.