27 novembre 2024
Alain McKenna
Lo dicono gli esperti: oggi i produttori cinesi rappresentano una forza emergente e dirompente nel settore automobilistico, allo stesso modo dei produttori coreani negli anni ’80 e di quelli giapponesi negli anni ’70.
Questo è ciò che gli esperti del settore automobilistico si sono riuniti in Michigan alla fine di novembre per discutere del futuro del settore. Il nome del convegno? Futuri automobilistici. Questo dice tutto.
Ovviamente molte cose possono cambiare in breve tempo nel mondo, soprattutto con l’arrivo alla guida degli Stati Uniti di Donald Trump alla fine del prossimo gennaio. Ma nel complesso ciò non deve rallentare un movimento globale già ben avviato: quello dell’ingresso tra i maggiori produttori internazionali dei primi grandi marchi cinesi: BYD, NIO, Geely e altri.
Non è ancora arrivato in Nord America, ma questa trasformazione è iniziata per la prima volta in Cina. Fino alla fine degli anni 2000, più di due terzi del mercato interno cinese era costituito da marchi automobilistici stranieri. Oggi, poco più di un’auto su due venduta in Cina è un marchio cinese.
A livello globale, si prevede che i marchi cinesi rappresenteranno un terzo di tutti i veicoli venduti ogni anno intorno al 2030, o entro cinque anni.
Ciò che hanno indicato gli analisti della conferenza Automotive Futures, tra le altre cose, è che i veicoli cinesi venduti a livello internazionale sono per lo più elettrici, in primo luogo, e che la loro tecnologia è più giovane “di circa 1,6 anni” rispetto ai loro concorrenti. In altre parole, la minaccia grava soprattutto sui brand non cinesi affinché accelerino il loro progresso tecnologico.
Inoltre, i marchi cinesi hanno accesso a componenti elettrici che consentono loro di vendere i loro veicoli a prezzi inferiori dal 35 al 55%. Lo sapevamo già. Ciò che è meno noto è la misura in cui gli analisti sembrano convinti che i marchi cinesi saranno in grado di superare le avversità, come l’approvvigionamento da fornitori con pratiche più che discutibili e la loro vicinanza al governo cinese.
Se ciò si rivelasse vero, rischierebbe di complicare il compito dei governi che sperano di rallentare l’arrivo dei marchi cinesi sul loro territorio…
Informazioni sull’autore
Alain McKenna si occupa da 20 anni di elettronica, tecnologia, automotive, media e finanza. Ha scritto per i più importanti quotidiani del Quebec, è autore di quattro libri ed è un oratore regolare alla televisione e alla radio del Quebec su vari argomenti di attualità.