Una perdita d’aria nota da diversi anni nella sezione russa della Stazione Spaziale Internazionale ha raggiunto un livello senza precedenti, preoccupando la NASA.
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In un rapporto sui rischi che la stazione spaziale potrebbe affrontare entro il 2030, i dipendenti della NASA descrivono la situazione come “il massimo rischio per la sicurezza”.
Si ritiene che questa situazione presenti il maggior rischio di pericolo per la vita nell’abitacolo.
Si ritiene che la perdita più grande si trovi in un tunnel che collega il modulo russo a un porto di attracco, un ingresso che consente alle navi di attraccare ed entrare nella stazione spaziale.
Non sono state rilasciate informazioni riguardanti la velocità di questa particolare perdita, ma secondo i calcoli della NASA potrebbero fuoriuscire dalla stazione spaziale tra 2 e 2,5 libbre di aria al giorno sopra il livello della stazione.
Secondo la CNN, la stazione spaziale internazionale deve rimanere sempre pressurizzata e riempita con 14,7 libbre per piede quadrato.
Trattative difficili con la Russia
Sebbene la NASA sia in costante contatto con l’agenzia spaziale russa Roscosmos, i due decisori non sono ancora riusciti a mettersi d’accordo su quanto dovrebbe arrivare la perdita prima che venga considerata insostenibile.
L’agenzia spaziale russa, tuttavia, ritiene che la stazione spaziale potrebbe continuare le operazioni se la sezione problematica fosse sigillata.
“Secondo la NASA, Roscosmos è fiduciosa che sarà in grado di monitorare i suoi progressi e chiudere la trappola in tempo prima che raggiunga una portata insostenibile”, afferma il rapporto.
Questa però non sarebbe una soluzione ottimale.
“Sebbene sia possibile per la ISS operare se il portello è permanentemente chiuso, ciò potrebbe avere un impatto sull’arrivo del carico dalla Terra, perché ci sarebbe una porta di accesso in meno”, aggiungiamo.
Secondo l’ex astronauta americano Bob Cabana, queste differenze continuano nonostante un recente incontro di settembre tra le due nazioni.
“I russi credono che sia sicuro continuare ad operare in questa sezione, ma non sono in grado di dimostrarlo in modo soddisfacente per gli americani”, spiega in un’intervista alla CNN.
“Gli americani credono che non sia sicuro, ma non sono in grado di dimostrarlo in modo soddisfacente per i russi”, aggiunge.
In attesa di un consenso, vengono adottate misure come quella di chiudere il più spesso possibile la porta d’ingresso del modulo russo quando il tunnel che lo collega al porto di attracco è aperto.