Riceviamo segnali radio dallo spazio. Si ripetono ogni 54 minuti e la fisica attuale non riesce a spiegarli

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Riceviamo segnali radio dallo spazio. Si ripetono ogni 54 minuti e la fisica attuale non riesce a spiegarli
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Notizie JVTech Riceviamo segnali radio dallo spazio. Si ripetono ogni 54 minuti e la fisica attuale non riesce a spiegarli

Pubblicato il 17/06/2024 alle 07:35

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Segnali radio provenienti dallo spazio intrigano gli scienziati. Ripetendo ogni 54 minuti e oscillando tra tre stati distinti, sfidano le leggi della fisica attuale. L’origine di questi segnali ha una potenziale spiegazione razionale.

Un’anomalia cosmica dalle molteplici sfaccettature

Una recente scoperta nel campo della radioastronomia ha scosso la comunità scientifica. Segnali radio, di natura ancora sconosciuta, sono stati rilevati dai radiotelescopi ASKAP (Australia) e MeerKAT (Sudafrica).. La loro particolarità? Si ripetono ogni 54 minuti e oscillano tra tre stati distinti, un comportamento che sfida le leggi della fisica attuale.

La storia inizia con il radiotelescopio ASKAP, che per primo catturò questa strana emissione radio. Gli astronomi notarono subito la sua periodicità regolare di 53,8 minuti, una caratteristica che di per sé non è insolita per i segnali provenienti da pulsar o altri tipi di stelle di neutroni.

La sorpresa è arrivata dalla variabilità di questi segnali. Attraversano tre stati radicalmente diversi: lampi lunghi e direzionali, impulsi brevi e omnidirezionalie momenti di completo silenzio. Questa diversità, documentata in uno studio pubblicato
sulla rivista Nature Astronomy

ha suscitato l’interesse e le domande dei ricercatori.

La cosa più intrigante è che questo oggetto presenta tre diversi stati di emissione, e ciascuno di essi ha proprietà completamente distinte dagli altri due

Spiega la dottoressa Manisha Caleb, autrice principale dello studio. “Il radiotelescopio MeerKAT ha svolto un ruolo cruciale nel distinguere questi stati”.

Una sfida per la scienza, un’occasione di scoperta

Gli astrofisici sospettano che l’origine di questi segnali potrebbe essere una stella di neutroni o una nana bianca, due tipi di stelle alla fine della loro vita. Tuttavia, il comportamento osservato dei segnali non corrisponde ad alcun modello fisico noto per questi oggetti celesti. La fisica attuale si trova quindi di fronte a un vicolo cieco, incapace di spiegare questa anomalia cosmica.

Questa scoperta solleva più domande che risposte. Qual è la natura esatta dell’oggetto trasmittente? Quali meccanismi fisici sono all’opera per produrre questi segnali? Si tratta di un fenomeno isolato o di una nuova classe di oggetti celesti?

Anche se la spiegazione resta da trovare, questa scoperta apre nuove prospettive per la ricerca in astrofisica. Potrebbe sfidare i modelli esistenti e portare a una migliore comprensione delle stelle di neutroni, nane bianche e forse anche leggi fondamentali della fisica.

Per ora il mistero resta. Gli scienziati continuano a osservare e analizzare questi segnali radio, sperando un giorno di svelare il segreto della loro origine. L’universo, con le sue innumerevoli meraviglie, ci ricorda ancora una volta che la nostra conoscenza, per quanto vasta possa essere, è solo una piccola parte di ciò che resta da scoprire.

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