Nonostante i rischi di un taglio significativo del budget da parte della Città di Tolosa, la Nuova Primavera, divenuta annuale, continua la sua missione attorno ad una ventina di progetti selezionati dall’artista ospite Alain Guiraudie. Si delineano i contorni di un’arte “in resistenza”, le cui prospettive oscillano tra utopia e distopia.
Fare di necessità virtù. Questo è il motto di molti festival colpiti negli ultimi tempi dai drastici tagli ai sussidi. Alla vigilia dell’inaugurazione del Nouveau Printemps de Toulouse, questo giovedì 30 maggio, la presidente del festival Eugénie Lefebvre ci ha detto nella Cour Baragnon, epicentro dell’evento: “ Si è trattato di fermarsi o di adattarsi, visto il ritiro della città di Tolosa che ha dimezzato il suo bilancio. » Per riprendersi, il festival ha rafforzato i suoi partenariati (prestito della sala espositiva della Cour Baragnon) e ha fatto affidamento su sistemi di sostegno alla creazione (sostegno alle commissioni artistiche del Ministero della Cultura, Fondation des artistes, residenza degli Ateliers des Arques…) per produrre la metà delle venti opere esposte, mentre le sovvenzioni comunali ammontano oggi a 382.000 euro, e rappresentano circa il 40% del budget complessivo del festival che scende a un milione di euro. “ Con il DRAC, la città resta comunque il nostro principale sostegno, prima dello storico mecenatismo della Maison Cartier », spiega Eugénie Lefebvre. Perché la Nuova Primavera è parte di “ 30…
