La sonda Voyager 2 è stata lanciata nel 1977. Attualmente sta navigando nel mezzo interstellare, a circa 21 miliardi di chilometri dalla Terra e deve risparmiare energia per continuare il suo viaggio. Ma nel 1986, ha realizzato una media di battuta di passa il mousepassa il mouse notatoUranoUrano. Una panoramica durante la quale il astronomiastronomi osservarono fenomeni nella magnetosfera del pianeta gassoso che li sconcertarono completamente. Abbastanza per rafforzare la reputazione che Urano si era già guadagnato ruotando attorno ad un asse quasi orizzontale. Quella di un pianeta eccezionale del nostro Sistema Solare.
Urano si sarebbe inclinato a causa di una gigantesca collisione
Che sonda Viaggiatore 2Viaggiatore 2 rivelato, è una magnetosfera completamente decentrata e sbilanciata. Come nessun altro nel nostro Sistema Solare, rivela cinture di radiazione elettronica sorprendentemente intensa. Cinghie senza una fonte di particelle energizzate per alimentarle.
Dati interrotti da condizioni meteorologiche spaziali eccezionali
I dati di Voyager 2 mostrano anche una magnetosfera quasi priva di plasma, anche se le lune di Urano dovrebbero alimentarla. Questo è ciò che fanno le lune ghiacciate degli altri pianeti giganti del nostro Sistema Solare. L’unica spiegazione un po’ deludente in vista: le lune di Urano devono essere morte.
Ma i ricercatori hanno rianalizzato i dati inviati dalla Voyager 2 38 anni fa. E ora credono che queste osservazioni non siano né più né meno che il frutto di una sorta di coincidenza cosmica. Nella rivista Astronomia della naturadicono che, pochi giorni prima del sorvolo della Voyager 2, un aumento di un fattore 20 nella pressionepressione dinamica di vento solarevento solare è stato registrato. E concludono che il pianeta gassosopianeta gassoso fu colpito, in quel momento, da un tipo insolito di bollettino meteorologicobollettino meteorologico spaziale. “Questo nuovo lavoro spiega alcune delle apparenti contraddizioni e cambierà ancora una volta la nostra visione di Urano”osserva Linda Spilker, astronoma presso Laboratorio di propulsione a reazioneLaboratorio di propulsione a reazionein un comunicato stampa della NASA. Era una di quelle che aspettavano le immagini, dietro i loro schermi, nel 1986.
Quali implicazioni per Urano e le sue lune?
Ciò che ha informato i ricercatori è stato ciò che hanno registrato durante la missione MessaggeroMessaggero e sono migliaiaorbiteorbite in giro MercureMercure. Una miriade di dati classici e alcuni rari durante i quali l’attività del ns SoleilSoleil ha completamente eroso il campo magneticocampo magnetico del pianeta. Per quanto riguarda Urano, i ricercatori spiegano che quando il plasma trasportato dal vento solare colpì il pianeta gigante nel 1986 – cosa che accade solo meno del 5% delle volte – ne comprimeva la magnetosfera. A solo il 20% del suo volumevolume! Espellendo il suo plasma. E anche intensificando brevemente la dinamica della magnetosfera del pianeta gassoso. Abbastanza per alimentare anche le cinture osservate dalla Voyager 2 iniettandole elettronielettroni.
Tutto indica che 4 lune di Urano contengono acqua!
Se le missioni in corso per osservare da vicino confermassero questi risultati, gli astronomi potrebbero essere indotti a rivedere l’immagine che hanno dell’interno di Urano. Potrebbero anche rivedere il modo in cui si avvicinano alle cinque principali lune del pianeta gigante. I dati della Voyager 2 suggerivano che fossero geologicamente inerti. Ma alla fine potrebbero essere attivi e ospitare oceani che potremmo riuscire a rilevare sotto lo strato di ghiaccio. Da lì alla speranza di trovare tracce di vita extraterrestre… resta ancora una pietra miliare che gli astronomi non sono ancora del tutto pronti a valicare.