Tim Cook vanta un “vantaggio” rispetto alla concorrenza

Tim Cook vanta un “vantaggio” rispetto alla concorrenza
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Pur promettendo la presentazione di un prodotto “entusiasmante”, Tim Cook ha parlato brevemente dell’intelligenza artificiale.

Oltre ai risultati finanziari, che mostrano un calo del fatturato del 4%, ma anche progressi record in termini di servizi, Apple era attesa anche nel campo dell’intelligenza artificiale.

C’è da dire che prestiamo al produttore di iPhone tutti i progetti possibili e immaginabili sull’argomento, dal contratto con OpenAI e la sua ChatGPT, con Google e la sua Gemini, ma anche la gestione locale di alcune azioni, in particolare grazie al chip M4, che potrebbe essere presentato la prossima settimana nel corso di un convegno previsto per il 7 maggio alle 16 (ora francese).

Di questo chip si è parlato brevemente, dato che Tim Cook, il capo di Apple, ha accennato alla presentazione di un prodotto “entusiasmante” tra pochi giorni, ma anche di una “grande conferenza” alla WWDC 2024, prevista per il 10 giugno alle 19:00. Martedì dovrebbero arrivare anche i nuovi iPad.

Apple è in grado di “differenziarsi”.

Ma sull’intelligenza artificiale, bisogna ammetterlo, Apple è molto discreta. Sappiamo solo che sono state effettuate importanti assunzioni e acquisizioni di start-up con l’obiettivo di rafforzare i propri team in California e a Zurigo, dove è stato fondato un laboratorio.

Un ritardo nell’accensione rispetto alla concorrenza? Niente di tutto questo per Tim Cook. Nel corso del botta e risposta riservato agli investitori si è mostrato fiducioso, al punto da spiegare che Apple aveva “un vantaggio” rispetto agli altri player del settore, che riusciva a “differenziare” l’azienda.

Difficile sapere quale sia questo “vantaggio”, ma pensiamo da un lato all’iPhone, che gode di una quota di mercato importante negli Stati Uniti come nel resto del mondo, ma anche ai suoi chip interni, che l’azienda controlla la catena produttiva dall’inizio alla fine. Può così sviluppare un prodotto in grado di adattarsi adeguatamente ai requisiti dell’intelligenza artificiale, principalmente in termini di potenza.

Google aveva infatti affermato che l’IA generativa richiedeva almeno 12GB di RAM, quando l’iPhone ne ha solo 6, o addirittura 8 con le versioni Pro. Martedì dovremmo comunque dare un primo assaggio di ciò che Apple sta preparando riguardo all’integrazione dell’intelligenza artificiale nel suo sistema operativo mobile, prima del grande unboxing di giugno. È stato fissato un appuntamento.

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