essere ebreo a Parigi sotto l’occupazione

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essere ebreo a Parigi sotto l’occupazione
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LA CRONACA DI JACQUES DE SAINT-VICTOR – L’indagine dello storico tocca la vita quotidiana della popolazione ebraica che non fuggì dalla capitale durante la Seconda Guerra Mondiale.

La tragica questione della persecuzione degli ebrei di Francia sembra oggi ampiamente documentata. A differenza di altri paesi direttamente dominati dai nazisti, dove prevalse solo la forza dell’occupante, la Francia si trovò in una situazione unica, in particolare a Parigi, dove prima della guerra viveva una grande comunità ebraica (circa 150.000 persone). La metà degli ebrei francesi deportati (35.609 su 74.133) si trovavano in questo dipartimento della Senna che si trovava nella zona occupata, proprio dove si sovrapponevano le leggi francesi e le ordinanze tedesche. Tuttavia, come osserva la storica Johanna Lehr, “nonostante l’intensità delle persecuzioni, alla vigilia della Liberazione vivevano ancora a Parigi 27.000 ebrei (…). Per fare un confronto, a Berlino erano rimasti solo 2.000 ebrei sui 150.000 che vivevano lì nel 1937.».

Ma le domande che Johanna Lehr si pone in questa affascinante e dolorosa inchiesta sulla persecuzione degli ebrei a Parigi non reggono…

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