Dopo aver interpretato per 38 anni il ruolo della damigella in pericolo, la principessa Zelda finalmente prende in mano il suo destino. In “Echoes of Wisdom”, nuova opera della serie di videogiochi cult, uscito il 26 settembre, è ora lei a dover salvare il cavaliere Link e gli abitanti del regno di Hyrule.
Dall’uscita del primo gioco nel 1986, “The Legend of Zelda” è diventato uno dei franchise più iconici di Nintendo. Ma abbiamo dovuto aspettare quasi quattro decenni perché la principessa che dà il nome a questa saga diventasse finalmente l’eroina di un episodio.
Pubblicato alla fine di settembre, “Echoes of Wisdom” è la prima opera della serie di videogiochi ad essere diretta da una donna, Tomomi Sano. E qui la dinamica si inverte poiché è il turno di Link, l’elfo che fino ad allora ricopriva il ruolo principale, a farsi catturare dalle forze del male, lasciando a Zelda il compito di salvare il regno di Hyrule.
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Una presentazione più accessibile
Per aprirsi al maggior numero di persone possibile, “Echoes of Wisdom” abbandona i vasti ambienti 3D delle ultime due parti (“Breath of the Wild” e “Tears of the Kingdom”) a favore di una presentazione più accessibile, con un vista sopra, ricordando gli inizi della serie.
Il design dei personaggi, i colori e la colonna sonora rimangono fedeli al ricco universo della saga. Su questo fronte, Zelda soddisfa tutte le esigenze di una moderna produzione Nintendo. Ciò che risalta questo nuovo episodio è l’importanza data alla riflessione e all’ingegno, piuttosto che alla forza bruta.
Il potere magico dell’eco
Per spezzare la maledizione che grava sul suo regno, Zelda deve imparare a padroneggiare gli elementi del suo ambiente. È qui che entra in gioco il potere dell’eco, una magia che ti permette di assimilare diversi oggetti per evocarli a piacimento. Alcuni sono pratici, come scatole di legno, letti, tavoli e trampolini per raggiungere altezze o attraversare un crepaccio.
Ma Zelda non si limita a spostare i mobili: può anche evocare rocce per attaccare i suoi nemici o richiamare creature che combatteranno al suo fianco nelle situazioni più delicate. Può anche trasformarsi temporaneamente in Link, per far fischiare il filo della sua spada, prima di tornare alla sua forma reale.
Tuttavia, non tutti questi poteri sono illimitati e richiedono punti magici. Gestire questa risorsa diventa quindi un elemento strategico cruciale per progredire nel gioco. Sapere dove e come utilizzare gli “echi” è essenziale per risolvere le situazioni. Qui tutta l’azione implica innanzitutto un minimo di pensiero.
Un sottile equilibrio tra enigmi e scontri
Molto rapidamente, l’inventario supera il centinaio di oggetti, il che a prima vista può creare confusione. Ma una volta assimilato il concetto, capiamo che il gioco incoraggia la sperimentazione finché non troviamo le nostre combinazioni preferite. Ogni situazione può essere affrontata in modi diversi, a seconda degli oggetti o delle creature disponibili. Ognuno troverà lì la sua soluzione. Le diverse meccaniche vengono introdotte gradualmente, seguendo una logica di apprendimento controllato.
“Echoes of Wisdom” si affida quindi a una ricetta ormai consolidata, unendo la sua storia a diverse decine di enigmi ambientali, dove la curiosità è sempre premiata. Gli sviluppatori non lasciano mai nulla al caso, e in un gioco di Zelda il caso spesso fa le cose molto bene.
Imperfezioni tecniche
Sfortunatamente, non tutto è perfetto. L’età di Nintendo Switch sta mostrando. La console fatica a mantenere un frame rate costante senza rallentamenti. Dovrai superare queste imperfezioni tecniche per goderti l’esperienza complessiva.
Certo, avremmo preferito un gioco fluido dall’inizio alla fine, ma ciò non impedisce in alcun modo a “Echoes of Wisdom” di riuscire a rivisitare una serie cult, apportando al contempo la sua quota di novità. Un bel tour de force per una produzione che finalmente si apre al pubblico femminile.
Stéphane Laurenceau/aq
“The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom”, studi Grezzo, Nintendo, Pegi 7. Disponibile su Nintendo Switch a partire dal 26 settembre 2024.