Sabato 9 novembre, più di una settimana dopo le inondazioni, nelle strade del capoluogo regionale si è svolta una gigantesca manifestazione.
Dopo le acque, ora è la rabbia a scorrere liberamente per le strade di Valencia. Decine di migliaia di persone hanno manifestato sabato 9 novembre contro il governo della regione e in particolare contro il suo presidente Carlos Mazón.
Alle grida di«assassini»il capo del PP (Partito Popolare, conservatore), portato al potere da un'alleanza ormai superata con l'estrema destra, è stato criticato per la sua gestione caotica delle inondazioni che hanno provocato almeno 220 morti in questa regione dell'est della Spagna e la sua inerzia di fronte alle emergenze climatiche. Anche il presidente del governo Pedro Sanchez è stato oggetto di critiche, in misura minore, con la folla che accusa i due uomini di mancanza di coordinamento nella gestione della crisi.
“La gestione di Mazón è stata indecente”
Ana de la Rosa, 30 anni, si rammarica “guerre politiche quando non era il momento perché i cittadini avevano bisogno di aiuto e non lo avevano”. Chiede il giovane archivista “giustizia” per quello che lei descrive come“omicidio colposo”. Per Julián García, 73 anni, “La gestione di Mazón è stata indecente e dovrebbe dimettersi. Il governo valenciano è responsabile e non ha voluto chiedere cosa poteva chiedere al governo centrale, anche lui un po’ responsabile”, crede il pensionato.
Originaria di Valencia, Trini Orduña ha manifestato contro “la classe politica vergognosa”. “Siamo lo zimbello del mondo intero” giudica, mentre la popolazione locale è preoccupata per le conseguenze sulla salute degli odori “uovo marcio, zolfo” che provengono da aree disastrate provenienti da “la decomposizione della materia organica senza ossigeno” e causare emicrania e vertigini ai soccorritori e ai residenti.
Riunetosi davanti al municipio di Valence, il corteo si è poi spostato davanti all'albergo regionale. La testa del corteo sfilava sotto un grande stendardo “Dimissioni Mazón”, dove c'era il ritratto capovolto del presidente della regione di Valencia. Altri slogan hanno reso omaggio ai dispersi, hanno notato Il mondo : “Oggi le nostre voci non sono tutte unite, perché da sotto il fango non possiamo gridare”. Un'altra manifestazione si è svolta per le strade di Madrid. Anche centinaia di persone si sono radunate nella capitale spagnola, cantando in particolare “Dimissioni Mazón” et “il popolo unito non sarà mai sconfitto”.