Batteri mutanti scoperti a bordo della ISS potrebbero rivelarsi pericolosi per gli astronauti: Novità

Batteri mutanti scoperti a bordo della ISS potrebbero rivelarsi pericolosi per gli astronauti: Novità
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In uno studio scientifico pubblicato sulla rivista Microbiome, i ricercatori rivelano che un batterio trovato a bordo della Stazione Spaziale Internazionale è mutato più volte e lo ha dimostrato”tremenda resistenza“.

I batteri mutanti della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) raggiungeranno presto la Terra? I ricercatori della NASA sono infatti interessati ad un batterio portato a bordo della ISS e che si è adattato al suo ambiente. In uno studio pubblicato martedì 23 aprile sulla rivista scientifica Microbiomai ricercatori indicano che questo batterio, denominato Enterobacter bugandensis è riuscito a mutare più volte al punto da resistere a determinati trattamenti medici. “I ceppi di E. bugandensis dell’ISS hanno mostrato meccanismi di resistenza che li classificano all’interno del gruppo di patogeni ESKAPE, un gruppo di patogeni riconosciuti per la loro formidabile resistenza ai trattamenti antimicrobici“, hanno detto gli scienziati, nonostante l’ambiente ostile della stazione, caratterizzato da una maggiore radiazione solare, microgravità e alti livelli di anidride carbonica.

La salute degli astronauti è potenzialmente in pericolo?

In totale, è stato possibile isolare 13 ceppi di questo batterio mutante. “Sotto stress, i ceppi isolati dalla ISS sono mutati e sono diventati geneticamente e funzionalmente distinti dalle loro controparti terrestri“, ha spiegato il dottor Kasthuri Venkateswaran del Jet Propulsion Laboratory e responsabile del monitoraggio della proliferazione di batteri e microrganismi all’interno della stazione spaziale.

Se i batteri, naturalmente presenti nel corpo, di solito non causano malattie, potrebbero rivelarsi potenzialmente virulenti nell’ambiente spaziale e quindi causare gravi infezioni del sangue. Sempre secondo i ricercatori, i ceppi vitali a bordo della ISS che si sono diffusi molto rapidamente hanno aiutato a sopravvivere anche i microrganismi con cui convivono. Una situazione presa molto sul serio dagli scienziati. Infatti, per gli astronauti che rimangono sulla ISS e il cui metabolismo produce naturalmente batteri, “il rischio di proliferazione” è importante, sottolinea un articolo dell’istituto di ricerca CEA-Leti.

Nel 2018, un ceppo batterico E. bugandensis erano stati scoperti nei bagni della stazione e sulla piattaforma di allenamento fisico degli astronauti. Già all’epoca gli scienziati della NASA avevano stimato che le condizioni di vita a bordo, e in particolare la microgravità, avrebbero potuto”influenzarne la virulenza“.

pubblicato il 25 aprile alle 16:24, Kévin Comby, 6Medias

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