Su un mese, i prezzi all’ingrosso sono aumentati dello 0,2%, rispetto allo 0,4% di novembre. Gli analisti si aspettavano invece un incremento dello 0,4%.
L’indice dei prezzi all’ingrosso negli Stati Uniti, che misura l’inflazione dal lato dei produttori, è aumentato meno di quanto previsto dagli analisti a dicembre, mese durante il quale l’evoluzione dei prezzi dei prodotti alimentari si è calmata, al contrario di quelli dell’energia.
Nell’arco di un mese, i prezzi all’ingrosso sono aumentati dello 0,2%, rispetto allo 0,4% di novembre, secondo l’indice dei prezzi alla produzione PPI pubblicato martedì dal Dipartimento del Lavoro.
Questo rallentamento non era previsto dagli analisti, che invece, secondo il consensus pubblicato da Market Watch, si aspettavano un rialzo dell’indice dello 0,4%.
I prezzi dei prodotti alimentari sono rimasti pressoché stabili (-0,1%), anche se il mese precedente erano aumentati del 2,9%, soprattutto a causa delle tensioni sull’offerta di uova e pollame legate all’influenza aviaria.
Al contrario, i prezzi dell’energia sono aumentati del 3,5% su un mese, dopo essere rimasti invariati a novembre.
Più in generale, su un anno, i prezzi all’ingrosso sono aumentati del 3,3%, segnando una netta accelerazione rispetto al 2023 (+1,1%).
Mercoledì sarà pubblicato l’indice CPI che misura l’inflazione sperimentata dai consumatori. L’indice PCE preferito dalla banca centrale americana (Fed), e che vuole ridurre al 2%, sarà pubblicato alla fine del mese.
Di fronte al rallentamento dell’inflazione, la Fed ha sistematicamente abbassato i tassi nelle ultime tre riunioni, per un totale di un punto percentuale.
Ma se l’inflazione riprendesse, o smettesse di calmarsi, i mercati prevedono che questo ciclo discendente verrà sospeso, per evitare il surriscaldamento dell’economia.
