Soufiane Bahassa, la Gironda del calcio crede in lui

Soufiane Bahassa, la Gironda del calcio crede in lui
Soufiane Bahassa, la Gironda del calcio crede in lui
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Sil suo vittorioso pallonetto da 40 metri a Saint-Malo il 23 novembre (1-1) gli ha regalato i riflettori nazionali. L’aura dei Girondini ha messo in risalto le prestazioni di Soufiane Bahassa, che giocherà la sua quindicesima partita stagionale (un gol, 5 assist) e non ha sorpreso molti nel reparto. “Questa opportunità è fantastica per lui”, dice Pierrick Landais, che lo ha lanciato a livello senior nella roccaforte di famiglia a Langon (2013-2014). “Quello che fa e quello che ha fatto al Libourne la scorsa stagione (5 gol, 9 assist in N2) non è sorprendente. È bravo tecnicamente, sa far giocare gli altri, ha volume e personalità” elogia Jean-Luc Gautier che lo ha allenato al Lormont (2014-2017) poi al Lège-Cap-Ferret (2020-2022).

Prima di arrivare al Matmut Atlantique, il 30enne esterno ha esplorato il territorio della Gironda, dalla DHR (R3) alla N2. Per i suoi ex allenatori c’è un prima e un dopo l’avventura marocchina nella sua carriera, dove ha scoperto il professionismo tra alti e bassi al Mouloudia d’Oujda poi al Kenitra AC (dal 2018 al 2020). Prima era un ragazzo talentuoso che “incanalava” con entusiasmo, ricorda Pierrick Landais. “Ho ripreso la squadra dopo tre retrocessioni consecutive. Stavamo ricostruendo. Conosco i suoi genitori, i suoi fratelli. Era ancora un “bambino” con la sua finezza tecnica, la sua capacità di eliminare ma la difficoltà di fare la scelta giusta. Soprattutto aveva molto temperamento”.

“È diventato più esigente”

Dalla stagione successiva, “Souf” è però salito di due livelli per unirsi al suo anziano Yassine a Lormont in R1. “In questo contesto non era maturo. Si è comportato bene ma non è stato molto affidabile nel tempo. La sua partenza per Libourne gli ha fatto bene” sottolinea Jean-Luc Gautier. Laurent Dauriac lo accoglie, in N3. “Aveva, senza essere peggiorativo, la tecnica del quartiere: un ottimo piede, fortissimo sui calci piazzati ma non sempre orientato al collettivo. Si stava godendo la partita”, sottolinea il tecnico, che segue da vicino le partite della N2 per tornare in circuito dopo una pausa di due anni. “Il periodo trascorso in Marocco lo ha trasformato. »

“Soufiane deve collocarsi in un contesto molto specifico”

Lo conferma Jean-Luc Gautier, che lo recuperò a Lège dopo l’esilio nordafricano. “Era più attento. Soufiane è un palleggiatore, un leader del gioco ma ha bisogno di stare in un ambiente specifico per dare il meglio di sé. Altrimenti rischia di impegnarsi in azioni non sempre costruttive. » La sua seconda visita a Libourne (2022-2024) ha segnato una vera pietra miliare, in N3 poi N2. “Lo conoscevo come compagno di squadra sei anni fa, era spensierato, non abbastanza esigente”, dice Simon Adoue, che lo ha ritrovato da allenatore con i Penguins. È diventato molto completo. Ha assunto il ruolo di manager, con questa capacità di impatto, di fare la differenza, un grande VAM (massima velocità aerobica, ndr). »

Tutti ne lodano la versatilità su tutta la fascia sinistra (ala, pistone e anche terzino), a volte in asse “con la sua intelligenza nel posizionarsi tra le linee” dice Laurent Dauriac e ora a destra con Bruno Irles ai Girondins. “Se avesse avuto la maturità che ha adesso a 25 anni, sarebbe in L2” dice Simon Adoue, vicino al giovane padre.

“Sii più deciso”

Abbastanza per rammaricarsi di non aver seguito le orme di Yassine che ha sperimentato questo livello con QRM e… Irles? “No”, disse Pierrick Landais. Il cammino con la N1 è lungo. Bisogna avere il bagaglio mentale e fisico, un po’ di fortuna. L’occasione da cogliere forse c’è, con i Girondini. » “È una questione di incontro con le persone, di fiducia che diamo”, risponde Laurent Dauriac. Purtroppo in Francia preferiamo i profili di potenza. Ma non è finita. E’ imprevedibile e starei attento a non dire che è al massimo delle sue possibilità. »

Jean-Luc Gautier lo incoraggia ad essere “più deciso. » “Contro il Saint-Brieuc (0-0), ha fatto una bella partita ma ha mancato questo passaggio, questo gol” dice l’ex centrocampista dei Girondins, convinto che il suo ex giocatore darà il “massimo” contributo. “Si trova a suo agio nella propria pelle, con un allenatore che ha sperimentato l’alto livello. Resisterà. »

La partita

La Roche Vendée (13°/11 punti) – Girondins (6°/18 punti), questo sabato alle 18 allo stadio Henri Desgranges di La Rochee-sur-Yon.

La partita

Dopo il pareggio contro il Saint-Brieuc (0-0), i Girondini sono sotto pressione per non vedere volare via la capolista Saint-Malo, che accoglie Avranches (2°). Dopo un inizio di stagione complicato a causa di rinnovi e infortuni, La Roche Vendée sta meglio, con una qualificazione alla Coppa a Orléans (N1, 1-1, 4-2) e un pareggio contro il Bourges (1 -1). “Sono solidi, hanno qualità atletiche davanti, si sentono a proprio agio su un campo non eccezionale. Dovremo stare lì 90 minuti questa volta e non 45” dice il tecnico Bruno Irles, che ha il gruppo al completo.

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