Le squadre sportive svizzere potranno utilizzare lo stemma della Confederazione sulle loro maglie senza richiedere autorizzazione. Dopo le polemiche scoppiate durante gli ultimi campionati mondiali di hockey su ghiaccio, il Parlamento ha incaricato il Consiglio federale di modificare la legge.
La croce svizzera o la bandiera svizzera (croce bianca in quadrato rosso) possono essere utilizzate senza problemi sulla maglieria nazionale. Questi, invece, sotto forma di scudo, sono riservati alla Confederazione.
Dal 2017 e dall’entrata in vigore del progetto «Swissness», le condizioni sono diventate più rigorose. Se utilizzati in buona fede, sono consentite eccezioni, ad esempio per Victorinox o TCS. Il Consiglio federale deve concedere un’autorizzazione eccezionale.
La controversia è nata durante i recenti campionati mondiali di hockey in Repubblica Ceca. Lo stemma svizzero appare sulle maglie delle squadre nazionali di hockey su ghiaccio maschile e femminile e sulle squadre di tutti i livelli della prossima generazione. Nel 2018, tuttavia, l’Istituto federale della proprietà intellettuale (IPI) ha informato la federazione di hockey su ghiaccio che l’uso dello stemma svizzero da parte della squadra nazionale era abusivo.
Due mozioni simili presentate in entrambe le Camere, dal deputato Matthias Aebischer (PS/BE) e dal senatore Damian Müller (PLR/LU), chiedono che le squadre nazionali possano utilizzare legalmente lo stemma svizzero. Lunedì il Parlamento ha sostenuto con 137 voti favorevoli e 24 contrari il testo del signor Müller, già accettato dal Consiglio degli Stati. Il signor Aebischer annuncia che ritirerà immediatamente il suo testo.
Per la commissione, Sylvain Freymond (UDC/VD) ha sostenuto che le squadre nazionali sono “un potente simbolo di coesione e rappresentanza”. Non usano lo stemma “in modo commerciale e abusivo, ma lo onorano”. Si tratta di offrire loro un “legittimo riconoscimento”.
“Un marchio”
La Confederazione deve continuare ad essere l’unica a poter utilizzare lo stemma svizzero sotto forma di scudo, ha ribattuto il consigliere federale Beat Jans. Si tratta di un “marchio” che la Confederazione utilizza per i suoi documenti ufficiali.
L’IPI ha constatato che non sussistono le condizioni per la concessione del diritto di continuazione. La federazione di hockey ha poi impugnato questa decisione dinanzi al Tribunale amministrativo federale. Quest’ultimo si è pronunciato a favore dell’IPI lo scorso ottobre.
Da allora è stato raggiunto un accordo tra le due parti, ha osservato il signor Jans, aggiungendo che non è più necessario agire. L’IPI e la federazione hockey hanno firmato un accordo che autorizza l’utilizzo dell’attuale maglia con lo stemma fino alla fine del 2026. La federazione ha ammesso di aver commesso un errore e ha accettato di cambiare la maglia dal 1° gennaio 2027.
Non è necessario modificare la legge per trovare soluzioni, ha sostenuto il consigliere federale. E credere che non dovremmo “aprire il vaso di Pandora” una volta risolto questo caso particolare. Invano.
Questo articolo è stato pubblicato automaticamente. Fonte: ats